VIAREGGIO. Prima dice di aver “protocollato le dimissioni ieri l’altro” – vale a dire giovedì. Poi corregge il tiro e dichiara di aver semplicemente rimesso il suo mandato nelle mani del sindaco Leonardo Betti con una lettera protocollata. Da qualunque lato vogliamo guardarla rimane, comunque, una certezza: il vicesindaco nonché assessore a personale, lavori pubblici e attività produttive Gianmarco Romanini fa un passo indietro. Proprio nel giorno in cui su un quotidiano locale circola l’ipotesi di una sua nomina alla presidenza della Fondazione Carnevale.

Ma i motivi delle sue dimissioni – anche se Romanini stesso ritratta in qualche modo l’uso di quel termine – sono da ricercare altrove. E cioè nella ormai famigerata lettera dell’ex ragioniere capo del Comune di Viareggio datata novembre 2013, quando l’attuale vicesindaco era ancora presidente del consiglio comunale.

Romanini prova a ripercorrere la fitta trama della vicenda: “Il 19 novembre Maurizio Nieri ha cessato di essere il dirigente dell’area risorse finanziarie e umane e dopo qualche giorno sono entrato in possesso di quella lettera, lasciata nell’ufficio di presidenza del consiglio comunale. Una lettera che lo stesso Collegio dei Revisori dei Conti ha definito irrituale, in quanto vi era indicato il numero di protocollo ma in realtà non era stata protocollata, e anche tardiva”. In quel documento, precisa Romanini, non si faceva menzione a un eventuale stato di dissesto dei conti del Comune “bensì di uno squilibrio emerso in prossimità dell’approvazione degli equilibri di bilancio. Ma se ci sono degli squilibri bisogna subito attivare una procedura di rientro. Ecco perché quella lettera era tardiva”.

Romanini ricorda che il 30 novembre, alle ore 11 (“mancavano tre ore all’approvazione degli equilibri di bilancio”), aveva letto in Conferenza dei Capigruppo la lettera di Nieri, allegata al verbale dei revisori ma che “non aveva alcun valore”. “E poi per legge non ero tenuto a diffondere una lettera non protocollata”, è la difesa del vicesindaco. Che poi ammette i suoi sbagli: “L’errore è stato di aver semplicemente letto quel documento ma non di non averlo inviato ai consiglieri”.

E la storia sulla presidenza della Fondazione Carnevale? “Smentisco totalmente. E ammetto di esserci rimasto male. Il mio timore è che qualcuno abbia paura di certificare un bilancio e sta cercando di distabilizzare l’amministrazione comunale. Non ho idea di chi possa essere stato a mettere in giro questa voce”. A questo punto la parola passa al sindaco. Che deve necessariamente dare una risposta in tempi brevi. A Romanini, ma anche al dimissionario presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci.

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ultimo aggiornamento: 23-08-2014


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