VERSILIA. Appuntamento domenicale con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti.

Una vita “in fumo” : uso e abuso di Cannabis

La cronaca di questi giorni riporta numerosi arresti di persone che coltivavano Marijuana nelle nostre zone. Se essa fosse destinata ad uso personale o allo spaccio non è dato saperlo, ciò che invece è abbastanza certo è che la “moda” di coltivare queste sostanze, considerate illegali nel nostro Paese, è molto diffusa tra giovanissimi e adulti.
Chi sono i principali consumatori di questa droga? e quali sono i suoi effetti a breve e lungo termine?

Secondo le statistiche circa il 32% della popolazione tra i 15 ed i 64 anni ha fatto uso di cannabis una tantum nella vita. L’Italia è il terzo Paese per questo genere di consumo dopo la Danimarca con 32,5% e la Spagna (32,1%), mentre in fondo a questa classifica si pone la Romania con l’1,5% di consumatori.

Si stima un uso di cannabis almeno una volta nella vita, nella popolazione tra i 15 ed i 34 anni di eta’, del 37,5% nelle donne e 53,7 % negli uomini. Quindi oltre ad estendersi a quasi tutte le fasce di età, il consumo di questa sostanza è un problema che colpisce molti giovanissimi.

Il principio psicoattivo contenuto nella Cannabis è noto come THC, un allucinogeno che provoca alterazioni mentali agendo sui neurotrasmettitori celebrali e provocando sensazioni di rilassatezza, benessere, disinibizione, aumento delle sensazioni percettive, loquacità, distacco dalla realtà, ecc.

I recettori cerebrali dei cannabinoidi influenzano infatti molte aree come quella del piacere, della memoria, del pensiero, della concentrazione, della percezione del tempo e la coordinazione dei movimenti.

Gli effetti possono iniziare subito dopo che la droga ha raggiunto il cervello, più lentamente se si sono assunti cibi e bevande contemporaneamente, e durare da 1 a 3 ore. Il cuore comincia ad aumentare i suoi battiti, gli occhi diventano rossi e i passaggi bronchiali si rilassano e diventano più ampi, le mani possono tremare e diventare fredde e la bocca può essere asciutta.

In base al tipo di sensazioni più o meno piacevoli sperimentate, l’individuo può sentire il desiderio di riutilizzare questa droga che, solo in caso di assunzioni prolungate nel tempo, può portare a dipendenza.

Ciò che invece è provato da numerosi studi è la sua influenza sul lavoro, sulla scuola e la vita sociale dell’individuo: la cannabis è infatti associata con un maggior numero di assenze, lamentele, cambi di lavoro, voti bassi a scuola e soprattutto sembra che sia associata a depressione, ansia, attacchi di panico e disturbi di personalità.
Il forte consumo di cannabis può anche scatenare i cosidetti flashback, che possono durare da qualche secondo fino a qualche ora ed essere vissuti come esperienza piacevole o terrificante.

Chiaramente visto che solitamente il consumo di cannabis avviene con tabacco, oltre agli effetti negativi sopra descritti, si sommano quelli attinenti al consumo e dipendenza da nicotina.

Se essa poi viene assunta insieme ad altre sostanze, come ad esempio l’alcol, gli effetti pericolosi interagiscono tre loro e si moltiplicano in modo esponenziale rendendo l’assunzione ancor più pericolosa e deleteria rispetto al consumo di una singola sostanza.

In ultimo è opportuno non tralasciare i casi in cui in medicina la Cannabis viene utilizzata come blando analgesico o sedativo, ad esempio nel trattamento dei malati terminali quando altri trattamenti per alleviare il dolore non funzionano; a proposito di questo è stata appena approvata la vendita di queste sostanze per  pazienti affetti da patologie che ne necessitano l’assunzione a scopo terapeutico.

Ovviamente alla base dell’utilizzo e dell’abuso di cannabis vi sono dinamiche e causalità multiple, le sue caratteristiche psicoattivanti e quelle psico-emotive e fisiche personali del consumatore, così come quelle del contesto di assunzione.

Tali fattori si influenzano vicendevolmente ed è difficile stabilire quale sia il primo ed innescare ed amplificare gli altri.

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FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a: [email protected]

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ultimo aggiornamento: 21-09-2014


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