LUCCA. Lo squarcio nella cisterna da cui fuoriuscì il gpl che esplose fu provocato dall’impatto con un picchetto segnacurve, vicino ai binari. Lo ha ribadito il consulente della procura di Lucca, il professor Paolo Toni, durante l’udienza di oggi del processo sulla strage di Viareggio del 29 giugno 2009 che provocò 32 morti.

A differenza di quanto sostengono le Ferrovie dello Stato, quindi, secondo il consulente della procura non fu la deviata a zampa di lepre, che fa parte di uno scambio, a provocare lo squarcio.

Già docente del dipartimento di ingegneria meccanica dell’Università di Firenze, Toni ha seguito gli accertamenti tecnici dell’inchiesta fin dalle prime battute. Stando alla sua deposizione, la causa principale del deragliamento del treno fu la rottura di un asse di uno dei carrelli del vagone che trasportava gpl.

(fonte ANSA)

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processo strage di viareggio

ultimo aggiornamento: 12-11-2014


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