VIAREGGIO. Prendiamolo come un segnale di speranza, l’ultima cosa che a Viareggio – almeno per il momento – non possono ancora portar via ai cittadini: nel momento in cui la fu Perla del Tirreno tocca il fondo con un Comune doppiamente commissariato, riapre lo storico Cinema Centrale a oltre cinque anni di distanza dalla sua controversa chiusura. La città da stasera riabbraccia, finalmente, il suo “Pidocchino”.

Scommettiamo che… La rinascita della sala di Via Battisti porta la firma della Pai Mei srl, società di cui fanno parte Valentina Gaini, Simone Gialdini, Matteo Nenciolini e Fabrizio Larini, ex sindaco di Massarosa che però non appare intenzionato a rituffarsi nell’agone politico. “Abbiamo voluto fortemente questo progetto, proprio in un quartiere in cui rischiano di chiudere numerose attività commerciali a Viareggio. La nostra è certamente una bella scommessa, ma non ci limiteremo al cinema: vogliamo fare del Centrale un polo culturale per mostre e convegni a disposizione della città”. Una città che ha già risposto bene: in una serata rigorosamente a invito alcuni spettatori si sono dovuti accontentare del posto in piedi.

Tradizione e innovazione. Il nuovo Cinema Centrale mantiene alcune peculiarità del compianto “Pidocchino”. La programmazione, prima di tutto, che sarà rigorosamente d’essai, con il palinsesto dalla Giglio Film di Firenze. E anche l’insegna a forma di T che campeggia sulla centralissima Via Battisti è rimasta intatta. Completamente rivoluzionati, invece, gli interni con poltroncine azzurre – un tempo erano rosse -, il blu come filoconduttore cromatico e una sensibile diminuzione di posti a sedere (da 300 a 200) che ne fanno una specie di bomboniera. Un ambiente intimo e di altissima qualità: l’impianto audio è di ultimissima generazione con il dolby sorround 7.1. Senza poi dimenticare il passaggio alla tecnologia digitale. I prezzi dei biglietti saranno 8 euro (intero) e 6 euro (ridotto).

inagurazione cinema centraleFacciamo pace. I viareggini ricorderanno la diatriba tra la Parrocchia di Sant’Andrea, proprietaria dello stabile, e la famiglia Carmignani che gestiva il cinema: il Centrale chiuse nel maggio 2005 in quanto non fu rinnovato il contratto d’affitto. La parrocchia voleva restaurare la cappella sconsacrata, operazione valutata tre milioni di euro: quei soldi sarebbero arrivati dalla vendita dell’immobile e nei cassetti degli uffici comunali fu depositato il progetto che prevedeva la costruzione di appartamenti e uffici al posto del “Pidocchino”. E all’epoca si vociferò che Rete Versilia volesse realizzarvi degli studi televisivi. Alla fine, il cinema fu miseramente abbandonato all’incuria e alla polvere. Fino alla serata d’inaugurazione, alla quale è stato invitato anche il parroco di Sant’Andrea che ha dato la sua benedizione al nuovo cinema: “Come ci insegna Papa Francesco, la Chiesa deve uscire dalle sacrestie e scendere per strada, nei luoghi dove si fa cultura”.

Chiudiamo il cerchio. Cinque anni fa l’ultima pellicola proiettata al Centrale fu “La rabbia” di Pasolini. Un titolo non casuale, che sintetizzava l’umore dei viareggini che vedevano svanire uno dei simboli della cultura cittadina. La nuova vita del “Pidocchino” riparte con un film del regista pisano Roan Johnson, il quale ha peraltro reso omaggio alla città (“Se sono entrato nel mondo del cinema lo devo a Viareggio, realizzai una commedia storica legata al derby Viareggio-Lucchese del 1920 che provocò le tre Giornate Rosse”), dal titolo suggestivo: “Fino a qui tutto bene”. Già: la prima serata ha funzionato. La sfida più difficile e accattivante inizia ora.

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ultimo aggiornamento: 13-11-2014


Il fotografo viareggino Salvatore Matarazzo finalista al “Miami Street Photo Festival”

Riapre a Viareggio lo storico cinema “Centrale” (fotogallery)