VIAREGGIO. Il presidente della Provincia Stefano Baccelli lo definisce “felice paradosso” e risulta difficile contraddirlo: in uno dei momenti più bui della sua storia, la città di Viareggio ritrova due emblemi della sua cultura che parevano destinati a cadere nell’oblio – il cinema “Centrale”, storica sala d’essai aperta nel 1948 e chiusa cinque anni fa, e Villa Argentina, fulgido esempio dello stile liberty viareggino.

“Non sta a me ricordare l’importanza di questo luogo per i viareggini”, ha dichiarato Baccelli intervenendo all’inaugurazione del Centrale. “Il cinema d’essai sta diventando una rarità a livello nazionale, perciò la rinascita del Pidocchino assume un significato molto forte. La struttura chiuse cinque anni fa tra critiche e veleni, stavolta abbiamo assistito a un bel gioco di squadra tra l’amministrazione comunale che ha snellito alcune pratiche burocratiche, gli imprenditori che hanno rilevato la gestione del cinema investendo una bella somma di denaro e la curia che ha fatto da intermediaria”.

Adesso tocca a Villa Argentina: il taglio del nastro è in calendario per domenica 23 novembre. “Lo spazio alla Villa è esiguo, ma vogliamo che sia una festa di tutta la città. Pertanto chiederò al commissario prefettizio Valerio Massimo Romeo se sia possibile chiudere per alcune ore la strada al traffico, in modo che possano partecipare moltissimi viareggini”.

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