VIAREGGIO. Non sarà certo il restauro di un edificio in stile liberty a risollevare definitivamente Viareggio. Eppure, l’idea che la città possa reimpossessarsi di uno dei luoghi simbolo del suo passato glorioso in un presente funereo è certamente un segnale di speranza per il futuro. Manca davvero poco al momento in cui i viareggini potranno nuovamente mettere piede dentro Villa Argentina dopo oltre venti anni di attesa: la conclusione dei lavori è prevista per la fine di agosto, il 2 novembre è in calendario l’inaugurazione ufficiale con tanto di mostra dedicata a Viareggio e alla Grande Guerra.

Ci siamo quasi. Allo storico edificio all’angolo tra Via Fratti e Via Vespucci, di proprietà della Provincia di Lucca, proseguono alacremente gli ultimi interventi di sistemazione e di rifinitura a cura dell’Ati Cmsa di Montecatini e della Piacenti SpA di Prato, le ditte a cui Palazzo Ducale ha affidato l’appalto per i lavori di completamento della struttura, e sotto la direzione dell’architetto Marta Giannini.

Il restauro ha interessato l’apparato decorativo dei saloni del piano terra, in particolare quella che un tempo era la grande sala da ballo impreziosita da stucchi in gesso e foglia-oro: una volta concluso l’intervento saranno visibili sette opere realizzate nel 1930 da Giuseppe Biasi su commissione dei conti di Sant’Elia.

Particolare attenzione è stata dedicata anche ai mosaici delle vetrate, ai decori, ai pavimenti – merita una citazione il marmo nero del Belgio per il quale sono stati riutilizzati, laddove possibile, gli elementi originali rimasti integri -, alla scala principale e alla sua ringhiera in ferro argentato. All’esterno, invece, sono state recuperate le vetrate dell’atrio mentre partiranno a breve gli interventi sul giardino, ridisegnato nella sua conformazione originaria: qua sono state eseguite perizie da un agronomo e da un architetto per la valutazione botanica delle piante presenti. E si punta anche all’installazione di un impianto d’illuminazione dall’effetto scenografico.

Foto Versiliatoday
Foto Versiliatoday

La destinazione dell’immobile. Di sicuro c’è che il 2 novembre verrà tagliato il nastro della mostra “Viareggio-Parigi-il Carso” che rimarrà aperta al pubblico fino al 1° marzo 2015. Dall’idea del critico d’arte Enrico Dei nasce questa sorta di omaggio ai 380 viareggini caduti in guerra che saranno rievocati con i quadri e i disegni di Lorenzo Viani e le istantanee di Guido Zeppini.

Secondo il protocollo d’intesa siglato 14 anni fa tra Ministero dei Beni Culturali, Provincia e Comune di Viareggio, Villa Argentina diverrà il palazzo del turismo e della cultura ma anche centro di documentazione sul liberty. E Stefano Baccelli, presidente della Provincia, mira a farne anche il luogo nevralgico della promozione coordinata della cultura e del turismo di tutta la Versilia.

A proposito di protocolli d’intesa: la Provincia ne ha approvato uno proprio pochi giorni fa per organizzare eventi e iniziative culturali nella fase iniziale di riapertura dell’edificio. Un accordo sottoscritto assieme a Fondazione Festival Puccini, Fondazione Mario Tobino e Soprintendenza di Lucca e Massa-Carrara – era presente l’architetto Glauco Borella -, oltre naturalmente al Comune.

Certo, manca ancora qualcosa alla Villa. Molte stanze sono vuote, dai soffitti penzolano tubi e fili: recuperare mobili e lampadari originali è impossibile, bisognerà ripiegare su oggetti moderni ma che ben si sposano con l’art decò. Non è la reggia di Versaille e nemmeno lo Schloss Schönbrunn di Vienna o il Grande Palazzo Reale di Bangkok: è, semplicemente, Villa Argentina, emblema del liberty. E ai viareggini piacerà così com’è.

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ultimo aggiornamento: 26-07-2014


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“Il recupero di Villa Argentina è un segnale di speranza”