FIRENZE. “Lunedì abbiamo avuto un incontro con il sindaco di Pietrasanta e con i vari soggetti interessati (Arpat, Asl, Et, Gaia, Università di Pisa, Cnr, rappresentanti dei cittadini di Valdicastello) per fare il punto della situazione. È stato deciso di attivare una cabina di regia, presieduta e coordinata dal sindaco, per predisporre, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, un programma di interventi a breve, medio e lungo termine e per fornire alla cittadinanza informazioni chiare ed univoche”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale Anna Rita Bramerini, rispondendo ad un’interrogazione di Giuseppe Del Carlo sulla contaminazione dell’acqua pubblica nel comune di Pietrasanta. L’assessore ha precisato che il programma di breve-medio termine prevede uno studio epidemiologico sulla popolazione per valutare gli effetti sulla salute ed i rischi di esposizione al tallio. A medio-lungo termine sarà invece definito il quadro delle soluzioni per i problemi ambientali causati dalle vecchie aree minerarie, con le fonti di contaminazione ad esse legate. C’è la disponibilità a rimodulare le somme già stanziate, pari a 191mila euro, se la Conferenza di servizi dà parere favorevole a questa nuova priorità. Bramerini ha precisato che l’Asl 12 ha dichiarato di essere venuta a conoscenza della presenza di tallio nella rete di Valdicastello l’11 settembre di quest’anno da una comunicazione dell’università di Pisa, che segnalava una quantità variabile tra 1,7 e 10,1 mmg/l. Il tallio, ai sensi della normativa vigente, non è oggetto né dei controlli ordinari, né delle verifiche sui metalli pesanti.

È stato, quindi, predisposto un campionamento più esteso con il laboratorio di sanità pubblica, tenendo come parametro di sicurezza i 2 mmg/l, indicato dall’Agenzia di protezione dell’ambiente. Nel corso di una riunione il 22 settembre con tutti i soggetti interessati, sulla base dei risultati disponibili, è stato deciso di escludere dalla rete idrica di Valdicastello la sorgente Mulini di Sant’Anna, immettendo acqua dalla sorgente Moresco. Una soluzione che non ha dato i risultati sperati ed ha costretto il 3 ottobre il sindaco di Pietrasanta ad emanare l’ordinanza per l’esclusione dell’acqua dall’uso alimentare.

“Il dipartimento Sanità ha deciso di effettuare il 21 novembre un audit interno – ha precisato Bramerini – per verificare l’esatta dinamica dei fatti e, se necessario, introdurre dei correttivi nelle procedure”. Per quanto riguarda il centro di Pietrasanta, l’assessore ha informato l’aula che, subito dopo l’ordinanza del sindaco, Gaia ha svuotato uno dei serbatoi ed ha immesso acqua di buona qualità, riportando la situazione entro i limiti. L’ordinanza è stata quindi revocata ad eccezione dell’area tra via della Fonda, via Santa Maria e via Garibaldi. Analisi fatte sabato scorso indicano che anche questa zona è adesso rientrata nei limiti. Nella zona di Valdicastello, i lavori fatti permetteranno a breve di revocare l’ordinanza nella parte bassa dell’abitato, mentre entro due/tre settimane dovrebbero concludersi quelli sulla parte alta. Bramerini ha precisato che dovranno comunque essere realizzate nuove condotte, per scongiurare problemi nel periodo estivo. “Questa è una vicenda complessa e grave – ha commentato Giuseppe Del Carlo – Se i ricercatori di Pisa non facevano quei prelievi, chi le sapeva queste cose? Il problema che ora si presenta come locale può essere generale ed avere dimensioni allarmanti. Riflettiamoci”.

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ultimo aggiornamento: 20-11-2014


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