MASSA. I primi due iscritti nel registro degli indagati per il crollo dell’argine del fiume Carrione a Carrara, durante l’alluvione del 5 novembre scorso, sono il direttore dei lavori che furono eseguiti su quell’argine, ingegnere Franco Del Mancino, e il dirigente della provincia di Massa Carrara Stefano Michela, all’epoca dirigente ai lavori pubblici dell’ente, oggi spostato ad altre competenze.

I due sono indagati per disastro colposo. Il procuratore di Massa Carrara Aldo Giubilaro, assieme al sostituto procuratore Vito Bertoni, titolare dell’inchiesta sul crollo dell’argine, sta in queste ore vagliando la posizione di una terza persona.

Fu la provincia ad eseguire la gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori di rifacimento di tutti gli argini del fiume Carrione, numerosi lotti, partiti nel 2004 e terminati con collaudo nel 2010. Del Mancino fu il responsabile dei cantieri, autore anche del progetto per la realizzazione dell’argine e poi direttore dei lavori di esecuzione. Michela era a quel tempo il referente per l’ente provincia per quei lavori. L’argine destro del fiume e’ crollato sotto il peso della piena il 5 novembre scorso, sommergendo interi quartieri di Marina di Carrara e provocando danni per centinaia di migliaia di euro. A seguito di numerosi sopralluoghi Procura e Provincia hanno convenuto che “i lavori furono mal eseguiti, senza rispettare il progetto iniziale, risparmiando sul materiale e facendo venir meno interi pezzi di muro di argine”. (ANSA).

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ultimo aggiornamento: 19-12-2014


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