VIAREGGIO. Il dispositivo di sicurezza approntato dal Commissariato della P.S. di Viareggio al fine di contrastare i fenomeni di microcriminalità ed arginare i reati contro il patrimonio, continua a produrre i suoi risultati.

I poliziotti hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un 46enne di origini tedesche senza fissa dimora in Italia, resosi responsabile del reato di circonvenzione di incapace.

L’uomo non è nuovo à tali raggiri, infatti già in passato è stato denunciato per furto, truffa, ricettazione, insolvenza fraudolenta, uso di atto falso ed appropriazione indebita per aver utilizzato più volte documenti falsi, assegni rubati e raggirato persone che gli avevano accordato fiducia.

I fatti contestati per il reato in esame hanno inizio nell’agosto 2014 quando il malfattore, tramite un sito social, conosce una donna di origini lombarde ma residente a Viareggio.

Nasce una simpatia tra i due che, dopo circa una settimana, porta a farli incontrare in un bar della città.

Inizia così la ragnatela di bugie che l’uomo tesse intorno alla donna facendole credere di essere un imprenditore e di volerla assumere nella sua ditta proponendole uno stipendio da 2000 euro al mese.

La donna è debole, ha avuto un passato tormentato, si fida di quell’uomo affabile e simpatico fino a confidargli di avere in banca un piccolo gruzzoletto.

Scatta il piano dell’uomo per impadronirsi degli averi della sua vittima.

La fa divertire, organizza viaggi in moto con lei, dormono in vari alberghi della costa Tirrenica, conquista poco a poco la sua completa fiducia tanto da farle firmare, adducendo disparate scuse, cinque assegni in suo favore per un valore complessivo di 6000 Euro.

Ma l’uomo non è contento. A lui non bastano. Le fa prelevare somme con il bancomat, lo stesso che utilizzerà più volte di nascosto avendone carpito il codice pin.

Alla fine il conto corrente è svuotato: mancano ben 11.000 Euro.

La donna si “sveglia”, ne parla in famiglia ed ecco che partono le denunce. Dopo mesi di indagini gli uomini del Commissariato hanno ricostruito tassello dopo tassello il puzzle di tutta la vicenda facendo così luce sulle losche attività dell’uomo.

Durante una perquisizione, infatti, all’interno del suo PC personale sono stati trovati alcuni programmi con i quali il criminale riusciva a produrre documenti falsi italiani e tedeschi.

Sono stati inoltre trovati dei file con i documenti già “confezionati” con nomi falsi ma con la sua foto identificativa.

Le indagini hanno appurato che i documenti falsi sono stati utilizzati dall’uomo per alloggiare in vari alberghi d’Italia senza saldare mai il conto.

Le accurate attività investigative hanno permesso di assicurare alla Giustizia un uomo che non si è fatto scrupoli di approfittare di una donna che cercava soltanto una sincera amicizia.

(Visitato 102 volte, 1 visite oggi)

In fiamme quattro barche: salvi un uomo e i suoi due cani

Conclusa a New York l’avventura versiliese