VIAREGGIO. “Siamo assolutamente contrari nel metodo e nel merito alla scelta della Fondazione Carnevale, avallata dal Comune con una deroga ad hoc al piano del commercio, di trasformare il circuito del Carnevale in un ristoro a cielo aperto, a discapito dei pubblici esercizi chiamati a far loro da latrina”. Si esprime duramente la Presidente di Confesercenti Versilia Esmeralda Giampaoli, riguardo all’affidamento ad una società esterna del compito di organizzare un centro di ristoro a servizio della manifestazione.

Dichiara Giampaoli: “La Fondazione Carnevale, con l’intervento diretto del commissario Dott. Bozzoli (casomai Pozzoli, ndr), convoca incontri con le associazioni di categoria per organizzare iniziative congiunte, con il supporto ed il lavoro della nostra struttura, e poi imbastisce, sotto-traccia ed in silenzio, delle operazioni che puntano solo a far cassa e ripianare i conti della Fondazione, senza avere un minimo di rispetto per l’equilibrio economico del territorio, piagato dalla crisi cui si sommano gli innumerevoli problemi della città. C’è un evento come il Carnevale? Chiamiamo qualcuno da fuori a mangiarci sopra, tanto Viareggio è terra di nessuno. Le domande sono tante e vorremmo le poniamo direttamente alla Fondazione. Questi truck food e questi banchi alimentari rispetteranno le più elementari norme igienico-sanitarie? E ancora questi stand avranno ciascuno dei servizi igienici a disposizione della clientela? Il carico che determineranno in termini di necessità di servizi igienici su chi andrà a ricadere?”.

“Quello che più sorprende” aggiunge Simone Romoli responsabile di Confesercenti Versilia “è il metodo con cui è stata imbastita l’operazione. E’ stato tutto predisposto tenendo all’oscuro le associazioni di categoria, sia da parte della Fondazione che da parte del Comune che avrebbe approvato una deroga specifica al piano del commercio. Anzi, il commissario prefettizio Dott. Romeo ha sempre rinviato la richiesta di un incontro, svolto solo pochi giorni fa, e durante il quale nulla in proposito ci è stato ventilato. Non si capisce dove si sia trovato il tempo per adottare questa deroga al piano del commercio, della quale abbiamo chiesto copia, e che rappresenta una vera e propria scelta di politica commerciale. Si tratta, se verificata, di una decisione che non condividiamo e che chiediamo immediatamente venga revocata, riservandoci di analizzare con gli operatori economici danneggiati tutte le azioni di protesta che riterremo opportune”.

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