STAZZEMA. Il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha ricevuto questa mattina presso la sede municipale il deputato del Bunderstag tedesco Matthias Schmidt: i due si erano conosciuti nel mese di gennaio a Berlino nel corso di una iniziativa presso l’Università Popolare di Charlottenburg sul tema delle stragi nazifasciste in Italia ed in particolare sulle attività del Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema. Il parlamentare tedesco aveva annunciato allora una sua visita a Stazzema che si è compiuta questo mattino: ad accogliere Matthias Schmidt anche il Presidente della associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema Enrico Piero e a Sant’Anna anche altri superstiti tra cui Mario Ulivi, Siria, Licia, Lilia e Adele Pardini. Il Sindaco di Stazzema ha illustrato al deputato tedesco le attività del Parco Nazionale della pace, ringraziandolo della visita graditissima come impegno comune per la memoria tra Italia e Germania. Matthias Schmidt ha proseguito la sua visita recandosi al Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema dove ha incontrato altri superstiti della strage del 12 agosto 1944.
“E’ stato un incontro importante”, commenta il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona, “perché stiamo cercando di far conoscere a tutti questa storia perché non si ripeta. Oggi Italia e Germania sono impegnate insieme sul fronte della pace e dell’impegno per il dialogo in una congiuntura molto difficile della storia in cui si sono esplosi di nuovo i nazionalismi ed i fondamentalismi. Abbiamo bisogno che l’Europa sia un attore importante nelle politiche di dialogo e di confronto. Una memoria comune è necessaria per costruire un futuro senza guerra. Ringrazio l’on. Matthias Schmidt per essere venuto da noi e per aver mostrato interesse anche per la storia di Sant’Anna. Avremo modo di incontrarci ancora e di costruire politiche comuni per la pace”.
L’on. Matthias Schmidt ha ringraziato per l’accoglienza, commuovendosi nell’incontro con i superstiti che gli hanno raccontato la loro storia. “La generazione che è nata venti anni dopo la guerra”, ha detto e scritto sul libro firme del Museo, “ha il dovere di impegnarsi perché la memoria non vada perduta e perché tramite la conoscenza si prevengano guerre e nuove come accade invece, anche ai margini dell’Europa. Ringrazio il Sindaco e i superstiti della strage per l’accoglienza che mi hanno riservato”.

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