FORTE DEI MARMI. “Alla luce di quanto si apprende dalla stampa -GAIA sarebbe stata a conoscenza degli alti valori del Tallio nell’acqua potabile e, secondo GAIA, anche l’ARPAT l’avrebbe saputo- ci farebbe piacere, come più volte richiesto, che il Comune di Forte dei Marmi, dopo i controlli negativi per il Tallio, decidesse di far analizzare le acque potabili alla ricerca di altri metalli pesanti e di diserbanti, pesticidi e, comunque, di sostanze nocive per la salute, in rapporto alla composizione chimica ed agli insediamenti lavorativi del nostro territorio, ed intorno ad esso”.

Lo scrive il Gruppo d’Opinione Via Versilia-Forte dei Marmi.

“Ci risulta, infatti, che le sorgenti del nostro acquedotto, del Folgorito, del canale di Casseraia e di Rotaiola, servono il Forte fino, all’incirca, alla via Duca degli Abruzzi, e quindi il lato Nord-Nord/Ovest-Ovest del paese mentre la parte Est-Sud/Est-Sud dovrebbe essere servita da una rete idrica definita, un tempo, di Camaiore; e, poi, ai confini della Vaiana e di Roma Imperiale, dovrebbero esistere interconnessioni con la rete di Pietrasanta. Inoltre, lungo la via Sipe ci sono dei pozzi (con, a breve distanza, una discarica, anche se controllata, di materiali tossici, la ex-Cava Viti o Fornace) dai quali si emunge acqua che viene immessa nelle condutture di Forte dei Marmi, in particolare via F. Carrara ed oltre.
Non sappiamo se le analisi sulle acque potabili comprendano anche le sostanze sopraindicate ma ci sembrerebbe razionale che, viste le notizie che appaiono sul Tallio (sostanza sulla quale si dichiara di avere poche conoscenze e certezze anche rispetto ai valori soglia), Forte dei Marmi si attrezzasse per questi controlli”.

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ultimo aggiornamento: 05-03-2015


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