VIAREGGIO. Il porto è un settore cruciale per la vita economica cittadina. In quanto tale, si può e si deve verificare sino in fondo se esistano strade alternative al fallimento della società Viareggio Porto. E’ l’opinione del candidato sindaco del Pd Luca Poletti.

“Come candidato sindaco – dichiara – porrò particolare attenzione a tutto ciò che riguarda il rilancio delle attività legate al porto, che possono rappresentare la scintilla per far rinascere sul piano economico la città.

“Con questo intervento voglio però concentrarmi sulle convulse vicende che stanno investendo la società Viareggio Porto e che si inseriscono in un quadro piuttosto complesso, nel quale interagiscono norme di diritto societario, amministrativo e fallimentare. Nel pieno rispetto dei vincoli di natura tecnico giuridica, i criteri che, a mio giudizio, devono guidare l’azione di coloro che oggi hanno voce in capitolo sulla questione sono semplici e chiari.

Luca Poletti“Richiamo l’attenzione su due aspetti prioritari. Occorre, innanzitutto, fare ciò che è ragionevolmente possibile per assicurarsi che il fallimento della società non conduca ad una drastica svalutazione del complesso aziendale a causa della perdita delle concessioni, poiché in tal caso finirebbero per rimetterci tutti, sia i creditori sociali, sia il patrimonio pubblico comunale.

“Si faccia bene attenzione – prosegue Poletti – a non scoprire solo dopo il fallimento che il complesso aziendale gestito dalla Viareggio Porto con le suddette concessioni magari ha un valore ampiamente sufficiente a coprire i debiti della società. E, anche nel caso in cui il fallimento si riveli assolutamente inevitabile, sarà necessario lavorare a un esercizio provvisorio della impresa fallita, sempre nell’ottica di salvare le concessioni e garantire il servizio.

“Condivido pienamente il richiamo al rigoroso rispetto del principio di legalità e di corretta amministrazione nel trattare questa vicenda. Principi di legalità che impongono anche di attivare le doverose azioni civili, qualora vengano accertati atti di gestione illegittimi e dannosi.

“Dobbiamo anche considerare – sono ancora parole di Poletti – due fattori che ad oggi non ho visto citati: il primo riguarda la necessità di garantire il servizio all’utenza che ha ad oggi pagato il canone (con un aumento tra l’altro del 25%). A questi diportisti va comunque offerto un servizio dignitoso. Il secondo aspetto riguarda la necessità di garantire in qualunque scenario la continuità dell’attività sia per quanto prima detto, ad un passo dalla stagione estiva, che a tutela dei posti di lavoro. Infine dobbiamo comunque considerare in positivo il ruolo che le istituzioni potranno giocare nella vicenda attraverso le dirette responsabilità dell’Autorità Portuale che di intesa con Regione e Comune può esercitare il suo peso nel garantire l’interesse pubblico nella gestione delle concessioni e sgombrare il campo da qualunque tentazione speculativa”.

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ultimo aggiornamento: 11-03-2015


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