VIAREGGIO. Risparmiare sui costi organizzativi del Carnevale di Viareggio e, allo stesso tempo, garantire alla manifestazione un’alta qualità non sono due concetti in antitesi. Anzi: è possibile realizzare entrambe. Apportando, ad esempio, alcuni tagli alle spese di allestimento del circuito, sul personale della Fondazione Carnevale e senza toccare il numero di costruzioni in concorso. Ne sono convinti Giacomo Veronesi e Marco Szorenyi, due nostri lettori che hanno deciso di inviare un dettagliato documento in cui analizzano il bilancio della Fondazione Carnevale.

“Da qualche anno a questa parte leggiamo i bilanci del Carnevale di Viareggio, così come pubblicati sul sito ufficiale della Fondazione Carnevale”, scrivono i due. “Ci siamo sempre stupiti di come il costo delle costruzioni di cartapesta risulti costantemente inferiore al 50% del bilancio preventivo totale, mentre, nei dibattiti pubblici, si discuta dei problemi della nostra manifestazione come se fossero legati quasi esclusivamente a tale voce.

“A questo proposito abbiamo voluto analizzare le restanti voci di bilancio per capire se sussistano margini per un risparmio che non intacchi la qualità della manifestazione. A nostro avviso tali margini ci sono e ci sembrerebbero perseguibili, a patto di essere disponibili ad affrontare la questione obiettivamente e senza preconcetti.

Foto Vt
Foto Vt

“Abbiamo inviato richieste di chiarimento alla Fondazione Carnevale senza, ad oggi, ottenere riscontro. Per questo motivo abbiamo deciso di inviare alla stampa la nostra analisi nell’intento di sollecitare un dibattito-inchiesta che possa auspicabilmente portare ad un confronto aperto e costruttivo nell’interesse della manifestazione e dunque della città”.

I carri non sono l’unico costo. “Da troppo tempo, quando si parla di Carnevale, in particolare del suo bilancio, si ha l’impressione che la manifestazione sia irrimediabilmente condannata ad un imminente fallimento ovvero la sua sorte perennemente appesa alle settimanali comunicazioni degli incassi domenicali”, scrivono ancora Veronesi e Szorenyi in una lettera inviata al commissario straordinario della Fondazione Carnevale Stefano Pozzoli. “Non possiamo non evidenziare come gli accesi dibattiti che riempiono le pagine dei quotidiani in gennaio e febbraio siano incentrati immancabilmente sull’eccessivo costo della manifestazione e come tale costo sia esclusivamente focalizzato sulle spese relative alle costruzioni in ‘cartapesta’.

“In realtà nei bilanci della manifestazione, pubblicati annualmente dalla Fondazione Carnevale, risulta a chiunque evidente una sproporzione marcata tra i suddetti costi e quelli relativi a tutte le altre voci. Facciamo riferimento, a titolo esemplificativo, al bilancio preventivo 2015: come ben risaputo, il totale dei costi pubblicati è pari a tre milioni e 705mila euro. Il costo totale alla voce ‘Costruzioni’ – carri, mascherate, maschere isolate – risulta pari a un milione e 811.350 euro che corrisponde ‘solamente’ a circa il 49%. Proviamo ad analizzare brevemente le restanti voci”.

Foto Vt
Foto Vt

Circuito: 760mila euro. “Sotto tale voce compaiono cifre, secondo noi difficilmente comprensibili, che meriterebbero quanto meno spiegazioni più dettagliate. Per esempio: alla voce ‘noleggi, consumi e allestimento’ corrisponde un costo preventivato pari a 95mila euro. Sarebbe interessante capire quali sono le cose che necessitano di noleggio, consumo ed allestimento, soprattutto per tali importi.

“Ancora meno comprensibile è la voce relativa a ‘operai per montaggio e smontaggio circuito’ pari a 90mila euro: considerando che il costo orario medio lordo di un operaio si aggira intorno a 30 euro l’ora, risulterebbero computate 3mila ore lavorative ovvero 10 operai specializzati che lavorerebbero otto ore al giorno per più di 37 giorni lavorativi. Alzi la mano chi ha visto 10 operai per 37 giorni lavorativi, otto ore al giorno, in piazza Mazzini a montare e smontare tribune…

Partite di giro. “Per il suolo pubblico la Fondazione (cioè il Comune) paga al Comune di Viareggio 21mila euro. Questa è una delle partite di giro come, ad esempio, il ‘canone Cittadella’ (105mila euro) e il ‘rimborso spese vigili urbani’ per il quale fino all’anno scorso venivano stanziati 23mila euro: si deve dire che quest’anno tale voce è stata azzerata. Anche per la voce pulizia ci sembrerebbe ragionevole applicare la medesima logica. Vediamola comunque nel dettaglio.

“Per la ‘pulizia’ si prevedono costi pari a 80mila euro. Consideriamo a tal proposito quanto dichiarato alla stampa dalla presidente di Sea Ambiente SpA Gemma Borin in merito alle spese inerenti le feste rionali. Tali spese, secondo la presidente Borin, sarebbero ammontate a 12.860 euro per 11 sere di pulizia considerando, per ogni sera, la presenza di due operatori a terra e di un autista (con relativo mezzo) per 5.50 ore notturne. Ebbene, per un costo di 80mila euro, applicando le medesime tariffe – anche se sarebbe lecito supporre costi inferiori per un ente pubblico, oltretutto azionista della suddetta SpA -, si ottiene che per ogni corso mascherato dovrebbero essere utilizzate l’equivalente di 28 operatori a terra e 14 operatori autisti muniti di relativo mezzo, sempre per una durata del servizio pari a 5,50 ore notturne. Sono cifre realistiche o è forse lecito aspettarsi consistenti risparmi sotto questa voce?”

(foto Simone Pierotti)
(foto Simone Pierotti)

Addetti recinti e casse. “La voce più cospicua è senz’altro quella relativa agli addetti ai recinti e alle casse, pari a 110mila euro. Sul sito della Fondazione Carnevale è riportata la comunicazione per le domande da inoltrare ai fini dell’assunzione temporanea in qualità di ‘personale agli ingressi del circuito’, dove si rendevano disponibili 38 posti retribuiti al lordo con 75 euro per 8 ore di lavoro ciascuno. Ciò comporterebbe una spesa totale per tale personale, considerando 5 corsi, pari a 14.250 euro. Sarebbe pertanto da meglio specificare da quali voci particolari risultino determinati i restanti 96mila euro, dato che, facendo un calcolo inverso, tale cifra corrisponderebbe all’impiego (alle medesime condizioni) di circa 255 persone in più alle 38 suddette, per ogni corso mascherato.

Personale e consulenze. “La voce ‘personale amministrativo straordinario’ assorbe risorse per 20mila euro. Chi è compreso in questa voce, dato che per il personale della Fondazione Carnevale si prevede in bilancio una specifica voce (compresi contributi previdenziali) pari a circa a 437mila euro? Sia sotto la categoria ‘circuito’ che sotto la categoria ‘organico’ sono presenti due voci descritte come ‘consulenze’ che ammontano rispettivamente a 21mila e 24mila euro: vengono di solito fatti dei bandi per selezionare i professionisti necessari o si procede per assegnazione diretta degli incarichi? Tale domanda vorremmo estenderla a tutte le altre voci già citate – pulizia, montaggio e smontaggio circuito, allestimenti -, chiedendone un eventuale dettaglio.

Cittadella conto gestione Carnevale: 230mila euro. “La voce che più salta all’occhio è senz’altro il ‘canone Cittadella’ pari a 105mila euro. Si suppone che tale cifra dovrebbe essere versata dalla Fondazione (Comune) al Comune di Viareggio, pertanto si veda quanto detto riguardo alle partite di giro. La manutenzione costa alla Fondazione 70mila euro: quali voci particolari ed in quale misura esse concorrono al raggiungimento di tale cifra, considerando l’effettivo stato manutentivo della struttura?

Organico (437mila euro) e spese generali (104mila euro). “Alla voce ‘posta, telefono, ecc..’ si evidenzia una cifra abnorme di 10mila euro a cui vanno sommate altri 2mila per ‘spese di telefonia mobile’ a cui si sommano altri 18mila per ‘spese varie’ e 9mila per ‘spese sede’, per un totale di 39mila euro. Sarebbe importante sapere la composizione delle voci indicate genericamente come ‘spese’, ovvero procedere alla razionalizzazione di spese ad oggi ormai facilmente contenibili quali le spese telefoniche.

carnevale 2015 quinto corso (66)“La Fondazione Carnevale costa 541mila euro: è chiaro che su questo punto sarebbe auspicabile l’inizio di un confronto aperto, privo di preconcetti ed il più possibile obiettivo, con tutti i soggetti coinvolti. Sembra difficile giustificare come il Carnevale possa impegnare per 12 mesi all’anno un numero tale di dipendenti, come il bilancio evidenzia. Viviamo oggi un momento drammatico della storia comunale e nei prossimi mesi dovranno essere tagliate innumerevoli voci di spesa ovvero servizi talvolta primari per la comunità: è immaginabile, in tale contesto, pensare di dover a tutti i costi mantenere una struttura così costosa?

“Con ciò sia ben chiaro, non si vuole affermare che il Carnevale vada tagliato o penalizzato in modo particolare: non potrebbe essere il momento giusto per cercare di riportare tutta la funzione amministrativa all’interno della già esistente macchina comunale, riducendo quindi in modo sensibile tali spese? La funzione organizzativa potrebbe essere affidata ad organismi più snelli come il vecchio Comitato Carnevale ma certamente non più delegata ad un ente che assorbe una tale quantità di risorse”.

Cittadella spettacoli e museo: 38mila euro. “Anche sotto questa categoria si trova una voce ‘consumi’ evidentemente diversa da quella prima analizzata: che consumi sono? Si nota inoltre curiosamente che per la gestione del museo-Cittadella si prevede una spesa di 20mila euro (‘spese organizzazione visite’ e ‘spese accoglienza musei’) a fronte della voce ‘entrate Cittadella’ pari a 13mila euro. Perché stanziare più di quanto sia la relativa voce di entrata?”.

No al taglio dei carri. “Come dimostra la voce relativa alle ‘entrate’, i costi per le costruzioni risultano completamente coperti dalla singola voce ‘incasso biglietteria corsi mascherati’. Diciamo questo perché è innegabile il rapporto diretto tra l’affluenza di pubblico – e quindi gli incassi – e la qualità dello spettacolo offerto, di cui le costruzioni sono l’unico fattore determinante.

“Diminuire la quantità delle costruzioni sarebbe come eliminare alcune attrazioni fondamentali ad un parco divertimenti mantenendo o aumentando i prezzi degli ingressi. La Fondazione Carnevale costa da sola quanto quattro carri di prima categoria e uno di seconda categoria: alla luce di quanto sopra descritto, è mai possibile che l’unica voce oggetto di discussione pubblica sia sempre e solo quella relativa al numero dei carri da eliminare?”.

(Visitato 216 volte, 1 visite oggi)

Asta benefica per la foto del carro di Massimo Breschi, raccolti 336 euro

Dal Festival di Burlamacco a “The Voice”, la favola del viareggino Massimiliano Marchetti