PISA. “A settembre sarebbe tornata in Nigeria, dove c’erano i figli, magari a fare la nonna”, Iriagbonse Eghianruwa, la prostituta di 46 anni uccisa martedì mattina nella pineta della Bufalina tra Torre del Lago e Vecchiano , in Toscana. Lo rivelano le operatrici sociali del progetto ‘Saly’ sulla riduzione del danno rivolto a chi si prostituisce, le quali hanno voluto scrivere un ricordo pubblico della vittima.

“La conoscevamo da quattro anni con il nome di Susan – si legge in una nota – A volte diceva che il nome Grace ‘era troppo bello per essere sporcato con questo lavoro’, ma nemmeno quello era il suo vero nome. Dietro alle molte identità che si crea una persona che si prostituisce c’è un solo mondo fatto di desideri, fatiche e aspettative. E anche di principi morali che difficile conciliare con una vita da prostituta”.

E ‘Susan-Grace’, proseguono le operatrici, “sarebbe tornata in Nigeria a settembre per stare con i suoi figli, finalmente riposarsi e magari fare la nonna”. “Come tutte le altre donne africane – concludono – era venuta in Italia con sacrificio, per dare alla propria famiglia la possibilità di una vita migliore, da quando le era morto il marito. Era venuta in Italia per i suoi figli, ed è grazie a lei se hanno potuto studiare e si sono laureati. Dietro a ‘Grace la Nera’ c’era una donna meravigliosa e solare, con un sorriso bellissimo, e una persona che sapeva guardare oltre le differenze. Per questo noi siamo onorate di averla conosciuta”.

(fonte ANSA)

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omicidio torre del lago

ultimo aggiornamento: 03-04-2015


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