VIAREGGIO. Viareggio e Torre del Lago “devono rialzarsi”. E, soprattutto, la politica deve “ridare fiducia alle persone, agli elettori”. La campagna elettorale di Alessandro Santini, candidato sindaco di Forza Italia, parte da queste due convinzioni. Assieme a una terza: “Dobbiamo raccontare la drammatica realtà di Viareggio: saranno cinque anni duri. Se vinceremo le elezioni amministrative dovremo dire a tutti quel poco che troveremo in municipio: il sindaco avrà pochi margini di manovra e sarà l’organismo straordinario di liquidazione a imporre cosa e come fare”.

La sfida di Santini è partita ufficialmente questa mattina, al Caffè Margherita in Passeggiata, dove è stata presentata anche la lista di candidati al consiglio comunale. Al momento Forza Italia gode solo dell’appoggio del Nuovo Psi, ma da settimane il partito lavora sulla costituzione di altre due liste civiche. E, nei mesi scorsi, ha cercato (invano) un accordo con le altre forze politiche moderate: “Pur tra tante differenze puntavamo a una candidatura unica, a un centrodestra unito”, spiega Giovanni Santini, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. “Però qualcuno ha stabilito che non era il caso…”. Per il centrodestra si presenta infatti anche Massimiliano Baldini, sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia oltre a Pli e Pri e due liste civiche.

Alessandro Santini, 41 anni, un passato da vicesindaco a Camaiore e da consigliere comunale e presidente della Fondazione Carnevale a Viareggio, coltiva un sogno: riprendere “il cammino interrotto dalla giunta Lunardini”. “Nei mesi scorsi abbiamo combattuto contro l’amministrazione Betti che ha fatto solo promesse, non ha saputo occuparsi della città e non è riuscita a risolvere i suoi problemi interni.

“Chi diventerà sindaco dovrà governare con un pugno forte come il commissario prefettizio, se non di più. La coalizione che mi sostiene e la mia eventuale squadra saranno chiamate a lavorare duramente: solo con coraggio e voglia di fare sarà possibile riprendere la giusta strada. Anche in Comune deve cambiare qualcosa: è ingiusto che i cittadini si rechino in municipio con la paura di dover passare da un ufficio all’altro e non ottenere mai la risposta che si cerca. Ci sono dipendenti seri e onesti, è vero, però devono fare di più: la macchina comunale deve lavorare con rispetto ed educazione. Deve passare il messaggio che servire la propria città è un onore”.

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