VIAREGGIO. La ‘Federazione della Sinistra per Viareggio’ scende in campo per la competizione elettorale, ma non al fianco del candidato sindaco Filippo Antonini. Vi partecipano coloro che “orgogliosamente rivendicano di essere la parte storica del partito della Rifondazione Comunista a Viareggio”, il Partito dei Comunisti Italiani, “compagni vicini al sindacato” e “personalità indipendenti della sinistra diffusa”. Lo annuncia Gualtiero Lami, ex vicepresidente del consiglio d’indirizzo della Fondazione Carnevale.

“Ci presentiamo alle prossime elezioni per confermare il nostro buon operato, non solo in favore degli ‘ultimi’, ma anche nell’interesse e per la salvaguardia di tutti i cittadini. Abbiamo lavorato fino a ieri per l’unità della sinistra, senza veti ed esclusioni, ma oggi purtroppo occorre fare il punto, con realismo, sulla situazione che si è creata – una frattura insanabile tra i due circoli di Rifondazione a Viareggio”. Il riferimento è al circolo “Caprili” che alle prossime elezioni amministrative appoggia proprio Antonini.

“Contrariamente al metodo seguito finora e cioè: i circoli si incontrano, discutono fra loro e realizzano un programma, dibattono su alleanze, candidato sindaco e candidati consiglieri. Se fra i circoli non vi è accordo la questione viene sottoposta al Comitato Politico Federale, poi i due circoli, assieme, incontrano i possibili alleati. Se viene raggiunta un’intesa, tutte le forze della coalizione costituita elaborano un nuovo programma condiviso.

“In questo processo ci pare siano contenute le semplici regole democratiche che disciplinano la vita interna di un partito, di una associazione, di una comunità o di una nazione. Regole scaturite dalla Resistenza, sancite dalla Costituzione e condivise da ogni vivere civile; regole che in tutti i turni elettorali precedenti, fossero essi comunali, provinciali, regionali o nazionali, il partito ha puntualmente e ragionevolmente osservate. D’altro canto questo è chiaramente stabilito dallo statuto del partito.

“Ci chiediamo come abbia potuto il circolo ‘Nilo Caprili’ agire in totale dispregio dello Statuto e del buon vivere comune, muovendosi, appunto, nell’illegalità statutaria. Infatti il ‘Caprili’ ha agito completamente scollegato – per utilizzare un eufemismo – rispetto all’altro, senza minimamente porsi il problema di sottoporre il proprio percorso politico al circolo ‘Giuliano Manfredini’, all’assemblea degli iscritti e, infine, al comitato politico federale”.

gualtiero lamiIl segretario del circolo “Manfredini” Lami, “in quanto invitato”, racconta di essersi recato alla sede del circolo ‘Caprili’ “a una riunione preparatoria della lista alla quale erano presenti il candidato Filippo Antonini, varie forze politiche, associazioni e comitati della sinistra radicale cittadina. Da questa riunione il Lami è stato veementemente allontanato con metodi inqualificabili. L’accordo in sostegno di Antonini è stato unilateralmente siglato, come apparso sulla stampa. Al mercato di Viareggio, giovedi scorso, venivano distribuiti volantini con estratti del programma che portavano ben visibile il simbolo di Rifondazione Comunista, malgrado l’esclusione della parte storica di questo Partito.

“Con un comportamento opposto e rispettoso delle regole, il ‘Manfredini’ aveva invece invitato i rappresentanti del Caprili agli incontri con il Partito dei Comunisti Italiani e personaggi indipendenti di una sinistra diffusa, al fine di concordare un percorso comune, ricevendone sistematici rifiuti. Con metodi inaccettabili, persecutori, umilianti e con toni da ‘caccia alle streghe’, indegni della sinistra che noi amiamo, siamo stati indicati in modo diffamatorio sulla stampa da persone che si autodefiniscono ‘rappresentanti di una sinistra pura’. I fatti sono avvenuti nella fase precommissariale e, successivamente, si sono ripetuti alla presenza, tacitamente consenziente, della commissaria Monica Sgherri. Al circolo ‘Manfredini’ e ai compagni dei Comunisti Italiani sono stati posti veti e richieste di pubbliche abiure.

“Queste sono le ragioni che ci ‘costringono’ a intraprendere un percorso alternativo, ma democratico, aperto a tutte le forze della sinistra, senza preclusione alcuna, che condividano i nostri obiettivi: la difesa del lavoro e dei ‘posti di lavoro’; dello stato sociale, con particolare riguardo agli anziani, alla prima infanzia e tutte le categorie più deboli. In questa situazione di grave dissesto non rinunciamo alla salvaguardia delle radici culturali della nostra città, contro la svendita del suo patrimonio artistico ed economico”.

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