PIETRASANTA. Il comune di Pietrasanta deve uscire dalla Società della Salute e riappropriarsi del servizio sociale per i propri residenti: ne è convinto Massimo Mallegni, candidato sindaco con la lista “Pietrasanta prima di tutto”.

“Questo ente non ha prodotto nulla di concreto: i Comuni non hanno ancora unificato i loro regolamenti, non c’è stata integrazione fra il sociale ed il sanitario e, in alcuni casi, i servizi sono peggiorati. Intanto si sono dovuti sostenere i costi del direttore della Società (dal 2011 ammontano a 141mila euro l’anno), del collegio sindacale (circa 37mila euro) e del personale.

“In sostanza: di fronte ad un servizio erogato dalla stessa Asl si aggiunge una maggiorazione di spese generali del 13,6% che, se moltiplicata per 4 anni, raggiunge un totale di 1milione 730mila euro. Nel 2015 ci troviamo di fronte ad una struttura in dismissione. Un ospedale vuoto, dove le specialità sono state accorpate (oculistica, dermatologia, neurologia, ecc), si paventa di spostare la chirurgia senologica a Lucca.

mallegniprotesta“Costringere le cittadine della Versilia e del mio territorio a doversi rivolgere altrove a me pare una assurdità. Tantomeno che parliamo di persone in difficoltà, con famiglie costrette già a dover affrontare e gestire una malattia gravissima all’interno del proprio nucleo familiare. Cerco di immaginare i pazienti con già mille problemi che devono organizzarsi per subire interventi chirurgici e successivamente migrare avanti e indietro per terapie post intervento. Questo è quello che ci riserva il futuro? Io non cedo a questo modo di ragionare e difenderò il mio territorio e la nostra sanità in tutte le sedi. Prima di tutto in conferenza dei Sindaci dove fino ad oggi, chi mi ha preceduto si è sempre piegato alle richieste del governatore Rossi.

“E poi che fine faranno le nostre sale operatorie nel tempo se venissero sottoutilizzate? Un territorio a vocazione turistica non può prescindere da una sanità territoriale e ospedaliera che funzioni. Ad oggi tutto quanto è stato fatto dal governo Rossi e strettamente avallato dai sindaci di sinistra del nostro territorio ha portato maggiori ticket (con la quota aggiuntiva sulle ricette, le 10 euro della digitalizzazione, la confusione delle fasce di reddito) e minori servizi.

“L’ultima pensata della Regione è quella dei ticket sociali – ma quali sociali, verificate i prezzi… – che vengono erogati dalle strutture private accreditate: invece dovevano essere garantiti dalla sanità pubblica, magari programmando le attività radiologiche anche di sabato e domenica”.

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