FORTE DEI MARMI. In Spagna, suo paese natale, giornalisti e tifosi lo chiamerebbero semplicemente “crack”. Per dire che uno è forte, se non il migliore. Pedro Gil lo ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, anche stasera in gara-cinque della finale scudetto tra Forte dei Marmi e Cgc Viareggio: segna una tripletta, fulmina Barozzi con due stoccate dalla distanza e una girata degna da centroboa della pallanuoto. Il protagonista dell’atto supremo dei playoff è soprattutto lui.

“Quello contro il Cgc è stato un derby infinito: sono arrivate a giocarsi il campionato due belle squadre. Loro hanno giocato come sanno fare e sono stati bravi a metterci in difficoltà: stasera abbiamo impiegato qualche minuto per sbloccarci, ma dopo il mio gol la partita ha preso tutta un’altra forma”. Merito suo? “No, merito dei miei compagni: abbiamo giocato tutti bene”.

Con stasera il fuoriclasse catalano arriva alla “décima”, vale a dire lo scudetto numero dieci in carriera tra Spagna, Portogallo e Italia. E la lista di persone a cui dedicare l’ennesima gioia è lunghissima: “Intanto cito la mia famiglia e i miei bambini. Poi rivolgo un pensiero ai tifosi e in particolare al Gso che ha lavorato duramente per mantenere competitiva la squadra. E infine ad Antonio Agostini”.

E il prossimo anno? “Cominceremo la stagione con un nuovo tecnico, sarà importante riuscire a giocare con maggior continuità: se c’è qualcosa da cui dobbiamo ripartire è proprio la tranquillità degli ultimi mesi”. Ancora con Pedro Gil? “Sì sì, nel mio futuro c’è ancora Forte dei Marmi”.

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