FORTE DEI MARMI. Nello sport certe emozioni non hanno età. L’entusiasmo per la vittoria di un campionato nazionale è sempre la stessa, che si tratti di un inesperto ragazzino o di un navigato campione. Con quello di stasera dopo gara-cinque contro il “suo” Cgc Viareggio, Alberto Orlandi infila nella sua bacheca personale il dodicesimo scudetto in carriera, il secondo consecutivo con la maglia del Forte dei Marmi.

“L’ultimo è come il primo, ma ovviamente quello di quest’anno è stato particolare: non è mai facile confermarsi al vertice, è stata un’annata complicata ed è stato fondamentale far sì che lo scudetto rimanesse a Forte dei Marmi. Purtroppo ci sono stati troppi alti e bassi in questi mesi e la finale scudetto è stata il riassunto dell’intera stagione: se il prossimo anno vogliamo vincere altri trofei dovremo essere più continui nel rendimento”.

Secondo Orlandi è stata la retroguardia l’arma in più dei campioni d’Italia. Soprattutto stasera, quando lo stesso numero otto rossoblù rimaneva spesso nella propria metà campo per fare scudo contro eventuali contropiedi del Cgc: “Ogni partita abbiamo giocato e difeso in maniera diversa. Rispetto ad altre partite di questa serie siamo stati più accorti dietro: quasi tutti i gol che abbiamo subìto dal Cgc sono nati da nostre forzature in fase d’attacco. È stata una strategia che ci ha premiato”.

Per Orlandi il Forte non si è mai scomposto. Nemmeno quando, sul 4-2, il Cgc ha fatto capire che la sfida non era ancora chiusa. “Ci siamo guardati in faccia e ho letto negli sguardi di miei compagni la voglia di non mollare: al di là dei gol fortuiti segnati dal Cgc credo fosse impossibile per chiunque venire a vincere al Forte stasera”.

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