FIRENZE. Il 18 agosto di un anno irripetibile, alle 16,42 in punto, con i raggi del sole a 67 gradi sull’onda che nasconde la porta magica, si apre il pertugio per il mare Invisibile. Delfino Zecchino e il suo amico, il bambino del faro, si avventurano nella più avvincente caccia al tesoro di tutti i tempi: la ricerca dei ricordi delle persone, imprigionati nei forzieri degli antichi galeoni affondati dai pirati. Attorno a questa missione segreta e a questo insolito recupero, si sviluppa la trama de “Le magiche avventure di Checco e il delfino” (edizioni Ets Pisa, 80 pagine, 10 euro), romanzo d’esordio di Ilaria Bonuccelli, giornalista del quotidiano Il Tirreno, autrice di inchieste e reportage, che sperimenta la letteratura per bambini, con occhio rivolto ai grandi, aiutata dalle illustrazioni di Maria Coviello.
Il ricordo – spiega, infatti, il delfino Zecchino a Checco – è la parte più “impalpabile” di ciascuno di noi, ma anche quella che ci caratterizza meglio. Quella che racconta la nostra storia personale, il nostro vissuto: basta un odore, un suono per evocarlo. Conservarlo significa non rinunciare a noi stessi.
Zecchino contrappone i ricordi alla memoria ufficiale, quella dei diari, dei registri, perfino delle fotografie che spesso raccontano storie che non corrispondono a quello che si è davvero vissuto, ma a quello che si è voluto tramandare o mettere in posa. Proprio come è successo nei luoghi delle stragi naziste, come S. Anna di Stazzema, dove solo l’ostinazione dei ricordi delle persone è riuscita a trasformare la memoria ufficiale in giustizia e poi verità storica.
E non a caso, Zecchino ripone i “tesori” recuperati in un luogo speciale: la Biblioteca dei Ricordi, sull’Isola delle Sirene, minacciata, per, dal pirata Dormunt. Solo l’intervento dei “pescingatori” – la squadra dei pesci investigatori – con gli agenti speciali (pesci puzzola, pesci chimera, pesci leone) e le magie di Nettuno e di Eolo, re dei Venti, potranno cambiare le sorti del delfino, di Checco e della Biblioteca. Affidata a una guardiana speciale: Matilde, mamma di Zecchino e capobranco di un gruppo di 120 esemplari che tutte le estati villeggiano nel mar Tirreno. Spesso fra Viareggio e Livorno. A volte si spingono oltre, sempre nel santuario dei Cetacei. Matilde si riconosce per una macchiolina a forma di @ individuata dai biologi marini di Ce.tu.s. , l’osservatorio regionale dei cetacei. Che dal sito www.delfinozecchino.it a nome e per conto di Matilde risponderanno a tutte le curiosità e le domande su delfini, balene, pesci e segreti del mare. Zecchino, invece, sullo stesso sito ha aperto il proprio baule: dentro accoglie tutti i pensieri e i ricordi che i bambini temono di dimenticarsi. E li custodisce come tesori.(ANSA).

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ultimo aggiornamento: 31-05-2015


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