VIAREGGIO. Uno di “Lucca fòra” alla guida del Comune di Viareggio: letta così, sembra la trama di una canzonetta di Carnevale. Invece no, è tutto vero: Giorgio Del Ghingaro, capannorese, è il nuovo sindaco di Viareggio. Aveva preceduto di tremila voti gli sfidanti Luca Poletti e Massimiliano Baldini al primo turno delle elezioni amministrative, ha mantenuto lo stesso distacco al secondo turno: 60% lui, 40% il rivale appoggiato dal Pd.

Alla sede del suo comitato elettorale, quella che si affaccia su quel municipio dove adesso lui entrerà ogni giorno nel tentativo di governare una città disastrata, si stappa già lo spumante ancor prima della mezzanotte. I primi dati che giungono dai vari seggi, d’altronde, sono il prodromo di una vittoria mai in discussione. La sede è stipata all’inverosimile, al punto che alcuni sostenitori si devono improvvisare vigili urbani per non far incolonnare le auto in via Garibaldi.

Poi arriva lui, il nuovo sindaco. L’accoglienza è da rockstar con tanto di nome scandito a ritmo di applausi, le domande dei giornalisti sono sistematicamente sovrastate dalle urla di giubilo dei suoi compagni di avventura. Che lo hanno seguito in quella che lui definisce “un’impresa straordinaria”. “La mia vittoria è quella di una città che ha voluto dare una svoltà rispetto al suo recente passato. Per questo la mia dedica è proprio per Viareggio”.

Del Ghingaro individua subito quelle che a suo avviso sono le chiavi del suo successo: “Abbiamo sempre fatto campagna elettorale per la città lasciando agli altri le polemiche, la rabbia e le illazioni. Hanno vinto la forza delle idee e la concretezza dei programmi”.

Adesso arriva la sfida più complicata – risollevare il Comune dal dissesto finanziario e ricucire i rapporti con una città che (sbagliando) ha disertato le urne. “A me pare che comunque ci sia stata una grande passione, soprattutto nelle ultime due settimane.

“Nella mia carriera ho sempre avuto buoni rapporti con l’opposizione, mi auguro di fare altrettanto qui. Il mio primo atto sarà invitare gli ex sindaci di Viareggio nel mio ufficio e confrontarmi con loro”. E con il Pd, a cui Del Ghingaro è tuttora iscritto pur essendosi presentato da indipendente con cinque liste civiche in appoggio, come la mettiamo? “Io non sono andato contro il mio partito. Certo, adesso all’interno del Pd dovrà esserci una seria riflessione: ci sono stati errori macroscopici, qualcuno dovrà prenderne atto”.

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