FORTE DEI MARMI. Il Museo della Satira di Forte dei Marmi inaugura, sabato 20 giugno alle ore 18, la mostra “Aldo Buzzi e Saul Steinberg. Un’amicizia tra letteratura, arte e cibo”. La mostra è il racconto del sodalizio tra due personaggi straordinari, che hanno lasciato nel secondo ’900 una traccia di finezza intellettuale, talento surreale e umorismo: lo scrittore Aldo Buzzi (1910-2009), noto ai lettori per L’uovo alla kok, Adelphi e Cechov a Sondrio, Scheiwiller, tra gli altri, e Saul Steinberg, il celebre disegnatore romeno–americano (1914-1999), suo grande amico fin dagli anni Trenta al Politecnico di Milano e considerato, ancora oggi, il più grande disegnatore nonché maestro d’ironia del secondo Novecento.

 

Sono più di 150 i pezzi esposti tra libri, riviste, fotografie, disegni, corrispondenza, oltre ad alcuni testi intercalati nel percorso espositivo con riflessioni e fulminanti passaggi tratti dalle pubblicazioni dei due autori. Una mostra che intreccia in parallelo vita e opere dei due protagonisti, con la presenza di uno straordinario fondo mai esposto fino ad ora e in gran parte inedito: circa 70 disegni e piccoli oggetti d’arte donati direttamente o inviati in oltre cinquant’anni di corrispondenza e conservati con cura. Una trentina di essi sono stati pubblicati nei vari libri di Buzzi e tutti sono stati catalogati dalla Saul Steinberg Foundation di New York, che ha appoggiato attivamente l’iniziativa.

 

La mostra – grazie ai materiali messi a disposizione da Marina Marchesi, figlia di Bianca Lattuada, la compagna di una vita dello scrittore, e dal nipote Giovanni Cavedon – celebra la storia di una profonda amicizia certamente personale, ma anche e soprattutto intellettuale, che ha pochi paragoni nel Novecento per durata, intensità e importanza.

Lo dimostrano l’intreccio, che solo l’archivio ora esposto può far risaltare, tra scrittura e grafica, tra i libri dell’uno e i disegni dell’altro pubblicati nelle pagine degli stessi, fino alle comuni uscite sul prestigioso New Yorker, i ritratti, le fotografie, gli auguri d’artista. Lo dimostrano soprattutto i due libri di Steinberg pubblicati postumi a cura dell’amico, che definisce le sue lettere “bellissime” e “significative quanto i suoi disegni”: “ho visto che da sole bastavano a una lettura corrente dei suoi pensieri senza interlocutori”.

 

Non una semplice somma dei materiali di Buzzi più i disegni a sé stanti di Steinberg, ma, al contrario, una mostra che testimonia il legame che unisce tra loro le opere esposte, raccolte con convinzione dallo scrittore nel corso della sua lunga vita e alle quali aveva attribuito un valore profondo, che solo ora appare tale anche a noi. L’iniziativa si configura pertanto non come un omaggio “minore” al grande disegnatore, ma come un’originale presentazione e interpretazione di un’amicizia feconda per entrambi.

Sullo sfondo appare inoltre un altro elemento che fa da collante all’amicizia: la comune passione per la gastronomia. Libri, menu, disegni e lettere la documentano in abbondanza (i testi più importanti sono L’uovo alla kokdel 1979 e Lettere a Aldo Buzzi del 2002) e danno un sapore particolare alla mostra, che non a caso è realizzata in coincidenza con l’Expo.

 

A complemento dell’esposizione, in mostra verrà proiettata l’intervista televisiva realizzata da Sergio Zavoli a Steinberg nel 1967 (Rai Teche).

 

 

 

NOTE BIOGRAFICHE

 

Saul Steinberg (1914-1999). Cresciuto in una famiglia della media borghesia ebraica, Saul Steinberg passa la giovinezza in Romania, fino a cominciare gli studi universitari in filosofia a Bucarest. Nel 1933 parte per Milano, dove si mantiene agli studi pubblicando vignette umoristiche sulla rivista satirica Bertoldo. Steinberg si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1940. Il periodo italiano lascia un segno importante in lui, che per tutta la vita mantiene contatti con artisti e intellettuali italiani (in primo luogo Aldo Buzzi). Nel 1941, a causa delle leggi razziali, è costretto a lasciare l’Italia per gli Stati Uniti, dove comincia a lavorare per il New Yorker.  È l’inizio di un sodalizio fruttuoso che durerà per quasi sessant’anni. Nel 1943, presa la cittadinanza americana, si arruola in marina, e passa gli anni della guerra fra l’estremo oriente, l’Africa e l’Italia. I temi cari al disegnatore, famoso per le sue vignette mute, leggere e profondissime allo stesso tempo, sono molteplici, e ruotano intorno alla “consapevolezza della linea di essere una linea”: ogni figura e ogni personaggio che escono dalla penna di Steinberg sono consapevoli di essere disegnati. A questo si intrecciano gli altri temi principali: quello dell’identità costruita (passaporti e documenti falsi, impronte digitali, maschere, riflessi), quello della vita sociale (nelle molte opere dedicate alla vita pubblica americana, nelle parate), quello delle parole (nelle rappresentazioni di verbi e aggettivi come personaggi da fumetto, nella rappresentazione dei linguaggi). Collabora anche a Life, Time e Harper’s Bazaar.

 

 

Aldo Buzzi (1910-2009). Nel 1938 si laurea in Architettura a Milano, al Politecnico dove conosce Saul Steinberg. Lì entrambi diventano amici di Gio Ponti, Bruno Munari, Alberto Lattuada, e gli stimoli sono infiniti. Lavora principalmente nel cinema, dove lavora in qualità di assistente alla regia, diventa sceneggiatore, aiuto regista di Lattuada e Comencini, scenografo e per anni editor di Rizzoli, mandando in stampa Flajano, Mastronardi, Soldati.

Collabora a Il Selvaggio, Corrente, Prospettive, La Ruota, Il costume politico e letterario, il Caffè, The New York Review of Books, Grand Street, Common Knowledge, The Paris Review.

 

(Visitato 241 volte, 1 visite oggi)

Il Photolux Festival vola ad Arles, al festival di fotografia più importante del mondo

Lido di Camaiore protagonista in tv con Yamamay e Carpisa