LIDO DI CAMAIORE. Nei giorni scorsi sono state eseguite presso la U.O.C. di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica, diretta dal Dr. Claudio Vignali, le prime Colonscopie virtuali, utilizzando la CADColon Workstation (IM3D) recentemente acquisita dalla Ausl12 di Viareggio.

La cosiddetta “Colonscopia virtuale” (correttamente definita Colonografia-TC) è una metodica radiologica mininvasiva che utilizza radiazioni ionizzanti a bassa dose e che permette di visualizzare l’intero colon tramite l’esecuzione di una TC dell’addome. L’esame viene eseguito ambulatorialmente e consiste nell’assunzione per bocca di un prodotto solubile a base di Iodio e nella successiva distensione gassosa dell’intestino, ottenuta con insufflazione di anidride carbonica attraverso una piccola sonda introdotta nel retto, senza la necessità di somministrazione di mezzo di contrasto in vena.
Il farmaco, assunto per bocca circa 2 ore e mezza prima dell’esame, serve per distinguere le feci residue nell’intestino dai polipi e da altre lesioni della parete intestinale. La distensione gassosa “controllata”, mediante utilizzo di un insufflatore automatico, ha lo scopo di distendere il colon per poter meglio riconoscere le anomalie di parete ed è generalmente ben tollerata. Vengono quindi acquisite due scansioni TC a bassa dose dell’addome, rispettivamente in posizione supina e in posizione prona, della durata media di circa 10 secondi ciascuna. L’utilizzo di entrambi i decubiti consente di ottenere un differente posizionamento dell’aria nei vari segmenti intestinali, una ridistribuzione nelle sedi declivi del contenuto fluido e la mobilizzazione di eventuali residui fecali solidi. La somministrazione di mezzo di contrasto endovenoso viene impiegata solamente nei casi in cui venga richiesta dallo specialista una valutazione preoperatoria (stadiazione) di tumori del colon-retto già diagnosticati.
Requisito fondamentale per una corretta esecuzione dell’esame è una buona pulizia intestinale, che si ottiene mediante una adeguata preparazione nei giorni precedenti l’esame. Con la colonscopia virtuale si studiano le alterazioni della parete del colon (diverticoli, polipi e tumori); essa consente inoltre di identificare la presenza di un colon tortuoso (dolicocolon) o altre anomalie anatomiche.

Si può utilizzare anche come metodica di screening nei pazienti con familiarità per tumore del colon e può essere considerata una valida alternativa nei soggetti in cui le condizioni cliniche non permettono l’esecuzione della colonscopia convenzionale, nei casi di intolleranza alla colonscopia ottica o nei casi in cui questa è risultata incompleta e non si è potuto studiare tutto il colon. L’esame viene effettuato utilizzando un fascio di radiazioni X che, pur potendo avere effetti dannosi sull’uomo, tuttavia presentano un beneficio che si ottiene dalla diagnosi clinica che l’esame permette. Non è possibile dire a priori e con esattezza quale sarà la dose da assorbita dal singolo paziente, ma per questa tipologia di esame la dose efficace può variare da 1 a 5 mSv. Il valore può comunque essere confrontato con la dose ambientale dovuta a fonti naturali di radiazione (pari a 1 mSv) e con la dose che si riceve facendo un esame RX del torace (pari a 0.02 mSv). Si utilizza in genere una dose inferiore di circa 10 volte a quella somministrata al paziente con la tradizionale indagine radiologica del colon (clisma opaco a doppio contrasto).

Poiché l’esame viene eseguito a dose di radiazioni molto bassa non è quindi possibile studiare gli altri parenchimi addominali. Si possono tuttavia identificare alcune eventuali patologie extracoliche con una valutazione grossolana, che può richiedere talora un approfondimento diagnostico: aneurismi dell’aorta addominale, calcoli delle vie urinarie o delle vie biliari, masse surrenaliche, ecc. L’esame di colonscopia virtuale sta progressivamente sostituendo il clisma opaco a doppio contrasto, perché presenta più elevata accuratezza diagnostica, maggiore tollerabilità per il paziente e minor dose di radiazioni. Il limite principale è l’impossibilità ad eseguire il prelievo bioptico di eventuali lesioni polipoidi/stenosanti, con necessità pertanto di ricorrere ad un secondo tempo interventistico endoscopico.

Attualmente l’esame è prenotabile solo previa valutazione specialistica gastroenterologica e/o chirurgica e, comunque, direttamente presso la U.O.C. di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica della Ausl12.

Equipe medica radiologica della UOC che effettua l’esame:
Dott. Claudio Vignali
Dott.ssa Miria Da Prato
Dr. Franco Innocenti
Dott.ssa Rachele Pascale

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