VIAREGGIO. Il primo consiglio comunale dell’era Del Ghingaro a Viareggio è coinciso non solo con la nomina di Paola Gifuni quale nuovo presidente della massima assemblea cittadina ma anche con il giuramento, con tanto di fascia tricolore, del neoeletto sindaco.

Subito dopo la proclamazione di Gifuni, l’ex primo cittadino di Capannori ha preso la parola.

Di seguito il testo integrale dell’intervento di Giorgio Del Ghingaro in sala consiliare, letto ad alta voce davanti a consiglieri comunali, assessori e cittadini:

“Buongiorno a tutti. Alla giunta, ai consiglieri, ai cittadini che oggi sono intervenuti. Vi vorrei passare l’emozione e l’orgoglio di indossare la fascia tricolore della città. Un oggetto apparentemente leggero ma in realtà pesantissimo. Dobbiamo grande rispetto ai simboli delle istituzioni: la fascia, la bandiera lo stemma comunale. I simboli saranno i punti di riferimento dell’Azione Amministrativa di Viareggio. Invio il mio saluto a tutte le Istituzioni nell’ottica della collaborazione.

“L’emozione di questo giorno deve lasciare il posto al lavoro, alla voglia di rilancio che permea la nostra Attività Amministrativa. Viareggio ha scelto il cambiamento, l’autonomia, l’indipendenza. Ha scelto un progetto di rinnovamento nei modi dell’Azione Amministrativa.

“Noi vogliamo avere uno stile istituzionale. Se ci saranno d’ora in poi delle richieste di incontri riunioni, colloqui, vi prego di farle con i metodi corretti che l’Amministrazione e la legge richiedono. Per scritto. E io sarò sempre a disposizione di tutti. Come me lo sarò per l’intera giunta. Viareggio ha chiesto competenza e concretezza: principi che ho seguito nell’assegnazione delle deleghe per i miei assessori, in forte discontinuità col passato. Ora noi tutti dobbiamo essere all’altezza delle aspettative della comunità.

“Il nostro progetto politico amministrativo sarà basato sulla sobrietà e sulla determinazione che perseguiremo giorno per giorno. Sarà basato sulla passione perché gli obiettivi non si raggiungono se non buttiamo il cuore oltre l’ostacolo soprattutto in momenti di difficoltà.

“Credo poi che il progetto politico non possa prescindere dal rispetto delle istituzioni. Adesso è il momento di riconciliazione nell’interesse della città e dei cittadini: superiamo i personalismi i tanti conflitti che hanno caratterizzato il passato. Faccio subito una proposta concreta: chiedo a tutti di abbandonare le cause giudiziarie in essere che vedono l’uno contro l’altro, i consiglieri seduti in questo consesso. Il nostro obiettivo è quello di ridare dignità alla nostra città. Dobbiamo restituire prestigio ad una comunità che è ancora piena di creatività, di vitalità, di valori.

“Abbiamo visto tutti e partecipato alla commemorazione del 29 giugno. Abbiamo toccato con mano la determinazione, e la voglia di partecipazione della città. Invito il consiglio comunale, la giunta e per primo il sindaco, ad essere all’altezza del dolore dei familiari e invito questo consiglio a chiedere a gran voce giustizia come già sta facendo l’intera città. Il consiglio ogni tanto viene relegato a consesso dove si votano delle pratiche, dove si lavora in fretta e disattenzione per una serie di motivi soprattutto dettati dall’urgenza. Farò di tutto, e chiedo al consiglio di suggerire gli strumenti adeguati, perché ciò non accada.

“Chiedo poi collaborazione fra giunta e consiglio. Superiamo il distacco tra l’organo di governo e quello legislativo. Credo poi che indire i consigli comunali in orari di lavoro del palazzo sia un gesto di collaborazione e serietà perché si evitano sprechi di risorse che Viareggio non può assolutamente permettersi. Ora non c’è tempo da perdere. Ci siamo messi subito al lavoro per affrontare le questioni più urgenti. Ovviamente il dissesto. Fin da subito a livello informativo, ho chiesto un appuntamento alla corte dei conti e siamo andati a parlare manifestando collaborazione e disponibilità insieme all’intenzione di procedere speditamente e la necessità e il bisogno di avere un’interlocuzione quotidiana e periodica con gli organismi competenti.

“La stessa cosa ho detto ieri ai funzionari del ministero che seguono il nostro dissesto che è diventato ormai eclatante. Dobbiamo dare la netta sensazione di discontinuità e la certezza che le delibere che voteremo e le determine dei dirigenti saranno ovviamente a norma di legge e seguiranno le linee dettate dal Mef. Per questo c’è bisogno di superare gli steccati altrimenti difficilmente ce la faremo. Basta scontri, basta liti e lotte. E’ arrivato il tempo della conciliazione.

“Viareggio deve tornare ad essere centro di sviluppo culturale e turistico così come era qualche anno fa. Un obiettivo alto ma mi piacciono le sfide difficili. Dovremo ripartire dai Valori forti dell’identità della città. Mi permetto di fare una citazione: «Abbiate rispetto per il passato perché da giovane è stato un futuro anche lui». Credo sia necessario ripartire dalla centralità di Viareggio: mi riferisco a tutti quei luoghi dove i sindaci sono riuniti per decidere le sorti della comunità. Mi auguro quindi che Viareggio continui ad avere un ruolo importante nella Conferenza dei sindaci. Dobbiamo poi uscire dall’isolamento ed entrare nell’Unione dei Comuni, ma in un’ottica di leadership. Tra poco ci sarà l’elezione del presidente della Provincia. Mi auguro che la Versilia e che Viareggio possano fare la propria parte e far sentire la propria voce.

“La nostra comunità sta pagando pesantemente le scelte del passato. Viareggio deve ridiventare la città de turismo: dobbiamo avere prima di tutto il mare pulito. Non possiamo continuare a fare riunioni che non puliscono il mare ma ingrossano i fegati. Dobbiamo trovare una soluzione vera rispetto a questo tema. Dobbiamo avere la libertà di camminare per le nostre pinete e nostre marine. Dobbiamo essere liberi di vivere bene a Viareggio: sicurezza e legalità saranno i punti di riferimenti per il sindaco, per la giunta e per l’intero consiglio.

“Viareggio deve tornare ad essere polo di attrazione culturale: dobbiamo promuovere il brand Puccini, i musei cittadini, il percorso liberty. Dobbiamo rilanciare il carnevale. Viareggio deve diventare la città dell’ambiente: attueremo prima possibile la raccolta porta a porta e la strategia rifiuti zero. Noi volgiamo una città più pulita e vogliamo cercare di ridurre le tariffe ai cittadini. Viareggio deve essere dinamica, coesa e solidale: deve essere una città che offra un’opportunità ai più deboli.

“Io credo che Viareggio debba tornare ad essere la città del rilancio economico, uno sviluppo vero e sostenibile, che permetta di guardare oltre ai nostri confini. Viareggio ha bisogno di un sogno: noi siamo al lavoro per dare nuove prospettive.

“Mi permetto di fare un’altra citazione: «Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non uno per uno».
Noi dobbiamo agire insieme nel pieno rispetto delle specificità politiche e personali. Chiedo di uscire dai meri steccati di appartenenza, provare a dare risposte alte: chiedo un impegno ulteriore e un atto di umiltà che io pongo sui tavoli di questo consiglio e dei miei assessori.

“Garantisco il mio impegno per dare a Viareggio un governo serio e autorevole: garantisco per me e per la mia giunta, moralità, comportamenti sobri e rispettosi. Garantisco che tutti noi vorremo bene a Viareggio”.

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ultimo aggiornamento: 02-07-2015


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