VIAREGGIO. Lo scenario era lo stesso, identico di un anno fa: Milziade Caprili, il senatore viareggino che ci ha lasciati nel giugno 2013, è stato ricordato ancora una volta all’ombra degli alberi di Villa Borbone. Gli storici compagni del Pci prima e di Rifondazione Comunista poi, i viareggini che lo hanno conosciuto c’erano ieri come nel giugno 2014: l’unica differenza è che, complice un dibattito previsto in scaletta, le istituzioni cittadine vergognosamente assenti dodici – anzi, tredici – mesi fa stavolta c’erano.

Il programma della giornata è stato predisposto ancora una volta da Amalia Giorgetti, la moglie dell’indimenticato senatore. E quello di Villa Borbone è stato un lunghissimo pomeriggio ricco di iniziative, partito con l’inaugurazione della mostra che raccoglieva una serie di interventi e interviste di Caprili apparsi sui quotidiani locali e proseguito con l’asta di quadri di pittori locali e un’apericena di beneficienza, entrambi a sostegno della neonata Fondazione Milziade Caprili Onlus.

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In serata, poi, il giornalista de La Nazione Beppe Nelli ha fatto da moderatore a un dibattito a cui hanno partecipato il sindaco Giorgio Del Ghingaro e i consiglieri comunali di opposizione Luca Poletti (Pd), Massimiliano Baldini (Movimento dei Cittadini), Alessandro Santini (Forza Italia) e Giulio Zanni (Movimento 5 Stelle). Il confronto tra amministratori è stato proceduto dalla proiezione di un video in cui Caprili, di fatto, profetizzava il dissesto finanziario del Comune, la crisi profonda della nautica, il nodo delle società partecipate e il rischio di smantellamento della sanità pubblica.

Baldini ha strappato più di un sentito applauso quando ha osservato che “di errori a Viareggio ne abbiamo commessi tanti e uno di questi è stato non aver dato la possibilità a Caprili di fare il sindaco”. Effettivamente, nel 2008 per molti viareggini inviperiti dall’introduzione del piano della sosta (leggasi parcheggi a pagamento) a pochissimi mesi dalla chiamata alle urne fu più facile votare chi prometteva meno strisce blu anziché mandare in municipio un vicepresidente del Senato uscente che, indipendentemente dallo schieramento, sapeva fare politica.

Ma ora non è più tempo di recriminazioni: il Comune in dissesto c’è finito per davvero e tornare indietro è impossibile. Agli attuali politici non rimane altro che smetterla di battibeccare l’un con l’altro a mezzo (comunicato) stampa e leggere attentamente gli “appunti” su Viareggio tramandati da Caprili prima che ci lasciasse. Sempre che ci sia la buona volontà, naturalmente.

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ultimo aggiornamento: 13-07-2015


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