Tra applausi e striscioni il sindaco Mallegni rientra in Comune (foto)

PIETRASANTA. “Bentornata democrazia”: è stato accolto con cartelli ed applausi dei suoi cittadini, sostenitori ed amici il Sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni “sospeso” il 3 luglio scorso dalle sue funzioni per effetto della legge Severino e “reintegrato” 13 giorni dopo. Mallegni aveva presentato ricorso d’urgenza al Tribunale Civile di Firenze che ha ravvisato la fondatezza del ricorso ed anche l’urgenza di sospendere il provvedimento.

 

“Il popolo è con te”, “Giustizia èfatta” oltre che “Bentonata Democrazia” sono alcuni degli slogan che i suoi cittadini gli hanno dedicato al rientro, questa mattina, a Palazzo Comunale, dove ad attenderlo c’era il Vice Sindaco, Daniele Mazzoni. Mazzoni aveva ricoperto le funzioni del primo cittadino durante la sua assenza forzata. “Ora si ricomincia a lavorare. – ha detto Mallegni durante il passaggio della fascia tricolore – Devo ringraziare Daniele Mazzoni che è stato bravissimo e con lui tutta la Giunta. Daniele non mi ha fatto rimpiangere. E’ estremamente importante avere una squadra intercambiabile. La nostra – ha  proseguito – è una tavola rotonda, quando c’è una responsabilità ce la assumiamo”. Mallegni ha speso parole importanti anche per i cittadini che, la scorsa domenica, erano scesi in strada, la domenicamattina, per far sentire il loro sostegno al sindaco spogliato dalle sue funzioni nonostante il consenso elettorale: “Ringrazio – ha detto – tutti quei cittadini che l’altro giorno sono scesi in strada per me. Qualcuno ha detto che non erano tanti; se fosse stato per qualcun altro sarebbero stati probabilmente anche di meno. Quando sono spontanee queste iniziative valgono il doppio. Grazie a Paola, mia moglie, e alla mia famiglia e a tutti i cittadini. Per me è stato un segnale importante. Me ne ricorderò sempre”.

 

Il Sindaco “reintegrato” ha assicurato però di portare avanti la sua azione politica: “Il mio reintegro non è la fine di un problema italiano. La politica se ne deve far carico. Non siamo vittime della giustizia, ma della politica che è stata latitante. Non possiamo pensare e sperare sempre di venire salvati da magistrato o dal tribunale. Parlamento e politica devono fare norme e leggi adeguate, leggibili, chiare e serie e non in contrasto, possibilmente, con la costituzione.

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