TORRE DEL LAGO. Sembrava pace fatta tra Pucciniano e Vivien Hewitt, dopo il clamoroso allontanamento dalla regia di Tosca pochi giorni prima dell’inizio del Festival. Con un comunicato la Fondazione guidata da Alberto Veronesi annunciava il rientro in scena della regista.

La stessa Hewitt, però, rende note alcune questioni che non dipingono il clima come idilliaco.
Ecco il testo della lettera che abbiamo ricevuto:
“Per quanto riguardo il ricorso da me presentato presso il Tribunale di Lucca, tengo a precisare che la FONDAZIONE FESTIVAL PUCCINIANO ha dovuto riconoscere a me un indennizzo affinché si procedesse ad un transazione” specifica Hewitt.

“Ho accettato questa soluzione in parte perché la Presidenza e Direzione del Festival hanno riconosciuto pubblicamente il mio valore artistico, chiedendomi la ripresa della mia produzione di Madama Butterfly, già visto in tutto il mondo da circa 200,000 spettatori e ormai da 15 anni emblema in Italia e all’estero di quell’eccellenza che il Festival Puccini può esprimere, valutando altresì la possibilità di affidarmi una nuova produzione nel 2016.

L’altro motivo che mi ha portato ad accettare l’accordo, nonostante l’immenso dolore provocato dalla sottrazione di una produzione sulla quale ho lavorato fin da Febbraio e con la quale l’intero cast era in piena sintonia, è proprio per permettere agli artisti miei colleghi di svolgere la prima dell’opera e l’inaugurazione del Festival che ho sempre fedelmente servito, nel clima più sereno possibile dopo un periodo poco piacevole di stress e pressioni che rischiano lasciare loro segno su quest’edizione della manifestazione.

Ringrazio le molte centinaia di persone che, tra sbigottimento e dispiacere, hanno espresso la loro solidarietà, fra cui molti eminenti personaggi del mondo della lirica, il cui supporto mi ha incoraggiato e confortato: ho scoperto molti veri amici in questi giorni.

Auguro a Maestro Paladino e a tutti gli artisti, compreso Giorgio Ferrara, un grande in bocca al lupo e che possono avere lo stessa straordinario tripudio e di pubblico e di critica che hanno sempre caratterizzato le mie esperienze al Festival Puccini.”

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