VIAREGGIO. “Te l’avevo detto: io voglio vincere lo scudetto”. Andrea Carpita ha costruito un altro piano di quel grattacielo mozzafiato che ha in mente. Almeno tre parate da convocazione istantanea in Nazionale e quel missile dal suo habitat spedito dritto al sette della porta avversaria. Nel Viareggio che ha stritolato la Sambenedettese campione d’Italia in carica, due stelle luccicano più di altre: quelle del portiere e di “Jeky” Valenti. Sono sentenze, le sue rovesciate. Gesto tremendamente complicato, reso incredibilmente semplice. Roba da fuoriclasse. Tre le reti dell’attaccante, dedicate ovviamente al fratello Matteo. Segnarle a casa sua ha tutto un altro gusto.

Il 6-3 dei bianconeri alla Samb vale tre passi significativi verso la fase finale di Lignano Sabbiadoro del prossimo week-end. Un eventuale successo domani (31 luglio) sull’Anxur Trenza garantirebbe la qualificazione aritmetica alla squadra di Santini, tramortita nei primi cinque minuti (rossoblu avanti 2-0, autogol di Ramacciotti e Pastore), ma capace di risvegliarsi e di sprigionare la propria furia agonistica, a dispetto dei cinque legni colpiti complessivamente nel match.

Oltre a Valenti e Carpita, da segnalare la doppietta del solito Gori, salito a quota 101 in campionato con il Viareggio. Soltanto quando Palma – a metà del terzo tempo – ha ridotto le distanze, un po’ di apprensione si era generata sugli spalti del “Beach Stadium”. Questione di (interminabili) minuti. Poi la sentenza di Valenti. E la festa. Sì, costruire quel grattacielo non sarà semplice, ma neppure utopia.

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