VIAREGGIO. Nel beach soccer, come in tutti gli altri sport dove c’è un pallone da buttare in fondo a una rete, i gol degli attaccanti contano. Eccome se contano. Ma talvolta ci si dimentica anche dei portieri, di coloro che, ultimo baluardo tra centravanti e linea di porta, impediscono alla loro squadra di capitolare. E sulle quattro vittorie del Viareggio in altrettante partite nella tappa casalinga di Serie A al “muraglione” c’è anche la mano, o meglio, il guanto di Andrea Carpita: se i bianconeri sono riusciti a tenere a distanza il Pisa è (anche) per merito suo.

“Questa è stata la tappa che ha esaltato le doti del Viareggio come gruppo”, commenta a caldo il portiere viareggino. “Negli anni passati a volte abbiamo sofferto la mancanza di amalgama, stavolta abbiamo dimostrato l’esatto opposto: contro la Sambenedettese, ad esempio, abbiamo vinto grazie a qualcuno, il giorno dopo per merito di qualcun altro…è il segnale che siamo un gruppo unito dove chiunque, che sia titolare o riserva, può fare la differenza”.

Carpita spende più di una buona parola anche per l’atmosfera che si è respirata al beach stadium: “Ha tutto un altro sapore vincere davanti a un pubblico così fantastico che non ci ha mai abbandonato, neppure sotto la pioggia. È bello sentire le urla d’incitamento e vedere l’entusiasmo negli occhi dei bambini della beach academy: forse è davvero cambiata l’aria intorno a questo sport e siamo orgogliosi di essere stati noi i pionieri. Ma non ci fermeremo: vogliamo andare avanti e crescere ancora”.

E sulle finali scudetto Carpita preferisce cedere la parola a un giovane tifoso che passa alle spalle. “A Lignano carichi…” gli dice il portiere, invitandolo a proseguire la frase. “…si vince”, chiosa l’altro.

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ultimo aggiornamento: 02-08-2015


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