dal nostro inviato

LIGNANO SABBIADORO. Oggi sono mancati le sue acrobazie, il suo invidiabile istinto nel castigare i portieri stranieri. E soprattutto i suoi gol. Per Gabriele Gori, uno degli attaccanti più temibili nel movimento mondiale del beach soccer, la finale scudetto contro Terracina è stata una partita di sacrificio: tanti ripiegamenti in difesa, poche occasioni per pungere e anche un rigore respinto. “Loro sono una squadra che solitamente concede poche occasioni e ogni volta che abbiamo sbagliato qualcosa loro ci hanno punito”, è l’analisi di Gori. “E’ evidente che ci manca ancora qualcosa per crescere e arrivare al loro livello. Di sicuro abbiamo lottato fino alla fine: nessuno di noi è uscito dal campo senza il fiatone”.

Anche i due centravanti bianconeri hanno dovuto correre più del solito: “Sì, io e Valenti ci siamo sacrificati molto in fase di non possesso palla. Ma contro Terracina non puoi impostare la partita in modo diverso: prima devi pensare a difenderti e poi a provare a sorprenderli. Nel primo tempo abbiamo faticato a renderci pericolosi, in quelli successivi abbiamo tirato fuori tutto il nostro carattere e giocato in maniera più compatta. Ma non è bastato”.

Proprio un fallo subìto da Gori, ma fischiato erroneamente contro il fromboliere viareggino, ha fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte del Terracina: “Non sono mai stato un tipo che cerca alibi, ma alcune decisioni sono state sbagliate e, purtroppo, ci sono costate care. Sono dispiaciuto soprattutto per i tifosi che si sono sobbarcati sei ore di pullman per venire a tifarci: anche a Viareggio abbiamo giocato davanti a un pubblico splendido, meritavano una gioia”.

Sul piano personale, invece, per Gori è appena terminata un’annata memorabile: “Alla tappa di Mosca sono stato premiato come capocannoniere e miglior giocatore, ai Mondiali in Portogallo sono arrivato quarto e ai Giochi europei di Baku addirittura secondo. In campionato ho saltato la prima tappa segnando poi 9 gol in 7 partite. Io e i miei compagni, poi, ci siamo classificati al primo posto nel girone e ci siamo lasciati dietro due corazzate come Sambenedettese e Catania. Più di così…”. Più di così c’è solo lo scudetto. E magari, con un po’ di pazienza e qualche correttivo, arriverà pure quello.

Simone Pierotti

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