dal nostro inviato

LIGNANO SABBIADORO. Stesso risultato, sensazioni diverse. A distanza di tre anni il Viareggio s’inchina ancora al Terracina per 7-4 nella sfida che assegnava il tricolore del beach soccer. Ma se per Dario Ramacciotti quella finale fu salutata come qualcosa di inaspettato, stavolta è una di quelle delusioni che lascia il segno.

“E’ finita come nel 2012 con la differenza che abbiamo giocato più da squadra: la nostra debolezza, magari, è di essere sempre andati sotto di un gol ma fino al 3-3 li abbiamo sempre riacciuffati”. Per l’Airone di Torre del Lago la chiave della sconfitta sta in un paio di episodi girati a favore dei pontini, “soprattutto la punizione del 5-3 nata da un abbaglio dell’arbitro. Questo risultato è più che bugiardo e mi fa davvero male”.

I bianconeri, comunque, non sono proprio esenti da demeriti. Soprattutto in attacco, dove i primi due gol sono arrivati soltanto da palla inattiva a testimonianza della difficoltà a imbastire pericolose trame offensive: “Terracina è molto forte in difesa e lo sapevamo, hanno giocatori esperti abilissimi nel chiudere gli spazi. Non è facile coglierli di sorpresa”.

Ramacciotti, protagonista anche con la maglia della nazionale, si è poi reso protagonista di un bel gesto a fine gara. Lontano dalle telecamere si è sfilato la medaglia d’argento dal collo per regalarla a un ragazzo disabile che ha seguito la finale da bordo campo: “Quando stavo uscendo dal campo mi sono girato e l’ho visto. Non ci ho pensato due volte: sono pur sempre arrivato secondo alle finali scudetto, ma sono certo che quella medaglia farà molto piacere a lui”.

Simone Pierotti

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