MARINA DI PIETRASANTA.- “Il problema dell’evasione è un problema estremamente complesso e si lega al sistema paese. Un problema fondamentalmente culturale. Se avessimo coscienza di avere diritto ad avere un scontrino, e avessimo la chiara idea che si debba rispettare la legge e le regole, probabilmente cambieremo le cose”. Lo ha detto Rossella Orlandi, direttore Agenzia delle Entrate, nel corso della festa de Il Fatto Quotidiano nel parco della Versiliana a Marina di Pietrasanta.”Occorre quindi individuare – ha aggiunto la direttrice – l’evasione pi grave, che ritengo criminogena, e contrastarla. E allo stesso tempo convincere i cittadini che sia necessario pagare le tasse, e far sentire la nostra presenza e la nostra assistenza. Dobbiamo imparare anche da altri paesi, con metodi del tutto innovativi, ed  quel che stiamo facendo: rovesciare il rapporto, prevenire l’evasione prima di contrastarla”, ha aggiunto Orlandi. “La nuova idea fondamentalmente, che i giornali hanno definito ‘cambia verso’,  è di utilizzare tutti mezzi informatici di conoscenza. Abbiamo degli elementi se non di sicura, di probabile evasione: cominciamo con l’avvertire il contribuente avvisandolo che abbiamo visto che nelle sue dichiarazioni dei redditi è probabile che ci sia qualcosa che non va. Lo avvisiamo: puoi metterti in regola da solo, altrimenti ci sarà un successivo controllo. Dobbiamo prendere esempio da quei paesi che hanno contrastato l’evasione con grandi risultati. Tutto questo richiede competenze specifiche per i nostri uffici.
“La cosa difficile – ha proseguito Orlandi – in questo paese è far pagare l’evasione. Contestarla è facile, più difficile portare effettivamente i soldi nelle casse dell’Erario. Contestiamo 30 miliardi l’anno e ne vengono pagati circa 14. Tra l’altro siamo in un periodo di crisi, e recuperare evasione passata a volte diventa difficile, se non si vuole distruggere il tessuto sociale. Lo sapete: quando arrivano le famose cartelle le persone vanno in crisi. C’è l’evasione che deriva da difficoltà vera, altri casi in cui l’evasione è voluta e studiata a tavolino. Bisogna quindi trovare e adottare metodi e approcci diversi a seconda del tipo di evasione. Ogni anno l’Agenzia delle Entrate fa un numero enorme di denunce penali per evasione. Ma se non c’è un sistema che le porta in fondo, come non farne nessuna, stiamo solo ingolfando la giustizia”.

“Facciamo – ha spiegato Orlandi – più di 20 mila denunce penali l’anno. Sono numeri rilevanti. Il problema per che non molti processi si concludono. Finalmente oggi abbiamo milioni di informazioni, di dati che fino a pochi mesi fa erano segreti. Questo cambiamento sta rivoluzionando il mondo, e su questo vogliamo avviare anche in Italia la lotta all’evasione. Il cambiamento più grande a livello fiscale non è  a livello italiano, ma mondiale. La novità degli ultimi mesi – ha spiegato Orlandi – è  infatti il tentativo di tutti gli Stati, a partire dagli Usa, di diffondere le informazioni sull’evasione. C’è un sistema automatico e con flussi continui e strutturati tra tutti i paese dell’Ocse, e questa  una rivoluzione”. “L’Italia – ha aggiunto – ha già firmato molti accordi di questo tipo”.

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Agenzia delle Entrate pietrasanta rossella orlandi

ultimo aggiornamento: 07-09-2015


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