VIAREGGIO. “La biblioteca comunale non ha più tutti i libri che risultano catalogati (e disponibili) su SebinaYou, il sito web della Rete di Documentazione Territoriale della Provincia di Lucca che funziona come un grande registro online ed è consultabile liberamente da tutti i cittadini di tutta la provincia”. Lo segnala Alessandro Santini, consigliere comunale di Forza Italia.
“Il link è sulla rete civica comunale: si digita un titolo e il programma ne riporta scheda, disponibilità e presso quale biblioteca o istituto storico il libro è conservato. Ci sono titoli catalogati e (teoricamente) disponibili in biblioteca a Viareggio ma, oggi, irreperibili. Titoli che, secondo SebinaYou, erano tutti conservati in un locale della biblioteca chiamato ‘magazzino’ ma che ora non possono essere dati a chi li richiede. Fra questi c’è anche una raccolta di poesie di Eugenio Montale.
“Perché non ci sono più? Dove sono finiti? Quando torneranno disponibili? Vorrei sapere se l’assessore alla cultura Rossella Martina ha esatta contezza di quali e quanti materiali sono stati spostati dal magazzino, di dove sono stati trasferiti, di com’è avvenuto lo spostamento e di come sono attualmente conservati. Forse erano in magazzino anche le collezioni complete dei giornali Il Tirreno, La Nazione, La Repubblica e Il Corriere della Sera dagli anni ’53-’54 in poi?
“Di Tirreno e Nazione solo la nostra biblioteca conserva copie uniche di quel periodo, impossibili da reperire anche presso le stesse redazioni locali e quindi testimonianze preziosissime della storia di Viareggio, della Versilia e di tutta la Toscana: prima erano fascicolate o protette in cartelline rigide, adesso come e dove sono stati sistemate?
“Nelle attuali condizioni, la biblioteca sta creando un disservizio ai suoi utenti, a chi prendeva in prestito libri (e ora andrà a cercarli altrove, se può) e a chi li consultava per ricerche personali o per approfondire gli studi: di questo, è stata data opportuna notizia ai frequentatori? Oppure, siccome la biblioteca è aperta, allora si dice che ‘il servizio non ha mai subito interruzioni’, com’è stato fatto per il Centro Documentario Storico? Perché voler convincere che tutto è come prima e non intraprendere, invece, un percorso di trasparenza e reale tutela per il nostro patrimonio culturale?”.
