VIAREGGIO. Chi ha fame, lotta per conquistarsi qualcosa da mangiare, fosse anche un tozzo di pane raffermo. Chi, invece, ritiene di avere la pancia piena, può permettersi di vivere una domenica da pascià.

Peccato che il Viareggio non avesse motivo alcuno per sentirsi sazio. Aveva lasciato due punti a Gualdo Tadino, ne ha seminati altri due in casa contro lo Scandicci.

La miseria di due pareggi contro la penultima e la quartultima. Se contro il Gualdo Casacastalda qualcuno poteva sfruttare l’alibi della sfortuna (traversa di Lobosco) e tirare un sospiro di sollievo per il gol ingiustamente a Villanova, contro i fiorentini non ci sono scusanti.

Il peggior Viareggio della stagione ha perso l’ennesima occasione per salire sul treno di vertice. Se avesse fatto bottino pieno in due partite assolutamente alla sua portata, si sarebbe portato a -5 dal primo posto.

Possibilità che fanno a pugni con ben altre certezze: ai “Pini” se c’era una squadra che doveva vincere, quella doveva essere lo Scandicci. Che ha sì rimontato due volte, ma che ha pure colpito due legni, mostrando un gioco a tratti pure piacevole.

Niente che facesse stropicciare gli occhi, per carità, ma sempre meglio di un Viareggio che ha prodotto poco o niente, trovando il primo vantaggio grazie ad un invenzione di quel gigante dai piedi di fata che porta il nome di Lorenzo Sciapi ed il secondo su rigore (che non c’era) trasformato con freddezza da Guidi.

Nel mezzo un altro penalty, realizzato dal viareggino Mengali (fallo di Reccolani, ma la colpa è di tutta la squadra, rientrata con la testa negli spogliatoi prima che l’arbitro fischiasse la fine del primo tempo).

L’altro pareggio l’ha firmato Martini, per distacco il migliore del match: staffilata che passa in mezzo ad una selva di gambe e Cipriani si ritrova la sfera alle spalle.

Sciapi si era divorato una ghiottissima chance per siglare il raddoppio (destro a botta sicura, mira imprecisa). Potenziale avvisaglia di un’altra domenica dai mille rimpianti.

L’inerzia positiva della sfuriata di Pierini all’intervallo di Montecatini ha fatto presto ad esaurirsi. Si è visto un Viareggio povero di idee e pure a corto di fiato, svagato come nelle prime uscite di campionato.

Limiti (tecnici e mentali) cronici o semplice giornata no? La seconda ipotesi pare riduttiva per una squadra che fa della discontinuità il suo tratto distintivo.

La striscia positiva è salita a cinque gare, dato che potrebbe far contento qualcuno. Niente di più sbagliato.

Il Viareggio è mancato esatto in cui poteva compiere il salto di qualità e come un perverso gioco dell’oca è tornato quasi al punto di partenza, portandosi dietro errori ed incertezze che Pierini, al momento, non è riuscito a scacciare definitivamente.

VIAREGGIO-­SCANDICCI 2­-2

VIAREGGIO (4-­3-­3): Cipriani; Pedruzzi, Visibelli, Guidi, Lobosco; Rosa Gastaldo, Reccolani (14′ st Gorelli), Caciagli; Alagia (27′ st Rosati), Sciapi, Mariani (35′ st Bartolini). All. Pierini.

SCANDICCI (4­-3-­3): Micheli; Donnini, Pezzati, Alderotti, Posarelli; Ceciarini, Martini (33′ st D’Arino), Granaiola; Mengali, Muscas (18′ st Bencini), Papini (42′ st Betti). All. Rocchini.

Arbitro: Repace di Perugia.

Reti: 20′ pt Sciapi, 46′ pt Mengali (rig), 5′ st Guidi (rig), 27′ st Martini.

Note: ammoniti Visibelli, Reccolani, Cipriani (Viareggio), Bencini (Scandicci). Angoli 3­2. Recupero 2′ pt, 4′ st.

 

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ultimo aggiornamento: 08-11-2015


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