VIAREGGIO. Il Partito Liberale di Viareggio si è riunito nei giorni scorsi e nell’occasione tutti gli esponenti presenti, a partire dal coordinatore nazionale per gli enti locali Claudio Gentile, hanno voluto esprimere un pensiero relativamente alla situazione di Viareggio.

“Siamo convinti che al 20 di gennaio l’attuale sindaco che ormai crediamo rappresenti una sparuta parte della cittadinanza viareggina, probabilmente quella ancora convinta di aver fatto la scelta giusta e che certamente la farebbe nuovamente, si sarà dimesso”, afferma Gentile. “Ciò in considerazione del fatto che indipendentemente dalle ragioni del Tar, gli è politicamente conveniente.

partito liberale pli claudio gentile“L’attuale sindaco infatti non vuol andare al ballottaggio con Baldini, ma vuole, a nostro parere, tornare a elezioni trovando un accordo con il Pd. Se non con tutto, almeno con una buona parte. Poi sapendo che la politica è tutto e il contrario di tutto, possiamo anche aspettarci qualche strana manovra, ma visto che vuol andare a tutti i costi a Roma, altrimenti rischia la morte politica, non gli resta che lasciare lo scranno più alto e accontentarsi di fare il vice sindaco o il presidente del consiglio. Restare quindi in attesa del trampolino verso più alti “lidi”.

“Tutto ciò a discapito del bene comune, del bene della città e dei suoi cittadini, tutto ciò solo per perseguire una sua logica personale che probabilmente fa parte del modo di agire della vecchia nomenklatura, quella famosa che a suo tempo ha portato a fare il sindaco un uomo di centrodestra come Luca Lunardini e successivamente il renziano avvocato Leonardo Betti, entrambi clamorosamente (ma non troppo) trombati dalla città, dalle opposizioni, da una politica che non è più politica: qualcuno dice ‘malaffare’.

“Il Partito Liberale intende fin d’ora e in linea con i principi libertari che lo contraddistinguono prendere le distanze da queste logiche, confermando pieno supporto al candidato Massimiliano Baldini e invita la cittadinanza a riflettere fin da subito sull’importanza di andare a votare e di andare a votare per se stessi e non per chi agisce solo per il bene di pochi. La città di Viareggio non è una scacchiera dove infilare le proprie pedine come è stato fatto finora, ma una città che deve trovare il coraggio di virare con forza verso un mare aperto”.

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