VIAREGGIO. Si è svolta dal 9 al 18 dicembre 2015 l’esercitazione “Oceanic Search and Rescue”, condotta dalla 46ª Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare di Pisa in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Viareggio.

Nell’ambito della complessa organizzazione per la salvaguardia della vita umana in mare, affidata al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, è inserita anche l’Aeronautica Militare che ha il compito di ricercare e soccorrere, con i propri C130J appositamente equipaggiati, i piloti dei velivoli aerotattici delle Forze Armate che durante le trasvolate oceaniche fossero costretti ad eiettarsi in caso di emergenza. Tale esercitazione rientra nelle attività che periodicamente vengono svolte in sinergia tra le Forze Armate ed è stata preceduta da un briefing tecnico-operativo, al quale hanno partecipato alcuni piloti in servizio presso la 46ª Brigata Aerea di Pisa e personale dei servizi operativo e sicurezza della navigazione della Capitaneria viareggina.

esercitazione aeronautica guardia costieraPer lo svolgimento in piena sicurezza delle operazioni , la Capitaneria di porto di Viareggio ha emanato una apposita ordinanza di interdizione alla navigazione dell’area di mare interessata.

L’esercitazione (Assetto super Hercules C) ha visto la partecipazione di un velivolo C130J di Pisa e di una motovedetta della Capitaneria, la CP 563. E’ stata simulata una prima fase di ricerca di piloti naufraghi da parte del velivolo dell’Aeronautica, con successivo lancio di equipaggiamenti dotati di localizzatore e battellini per il recupero via mare da parte del mezzo navale. Per l’occasione, due sottufficiali (tra cui un aerosoccorritore) dell’Aeronautica sono stati imbarcati a bordo della motovedetta della Guardia Costiera.

L’obiettivo dell’esercitazione è stato quello di incrementare la conoscenza delle procedure comuni e l’addestramento del personale dell’Aeronautica Militare a questa tipologia di volo, nonché migliorare la formazione degli equipaggi navali al soccorso di aeromobili incidentati in mare che, ai sensi dell’art. 830 del codice della navigazione, è demandato al coordinamento dell’Autorità Marittima.

Grazie alla professionalità del personale militare impiegato, l’esercitazione è perfettamente riuscita, offrendo la possibilità di sperimentare anche situazioni operative particolarmente complesse (al di fuori delle acque territoriali), che, in caso di eventi reali, porterebbero al coordinamento della Direzione Marittima di Livorno (2° Maritime Rescue Sub Center) nonchè, per situazioni particolarmente gravi, della Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto in Roma (Italian Maritime Rescue Coordination Center).

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ultimo aggiornamento: 22-12-2015


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