FIRENZE. Il Corpo Forestale dello Stato della Toscana, a partire dalla metà del mese di luglio 2015, ha posto in essere una campagna di controlli finalizzata a verificare la tracciabilità degli oli extra vergini di oliva proposti alla ristorazione, in particolare con riferimento al rispetto degli obblighi relativi all’utilizzo del cd. “tappo antirabbocco”. Sono stati visitati 234 pubblici esercizi, in prevalenza ristoranti (173), ma anche alberghi (37) ed altre strutture a vocazione turistico -ricettiva (24), quali agriturismi, stabilimenti balneari e centri termali, per lo più situati in prossimità dei maggiori flussi turistici della Regione. Le provincie maggiormente controllate sono state quelle di Arezzo (67), Siena (42) e Firenze (37), a seguire Pisa (18), Lucca (18), Livorno (16), Grosseto (13), Massa Carrara (12), Pistoia (6) e Prato (5). Dei 234 controlli eseguiti, 171 hanno avuto esito regolare, mentre in 63 casi sono state riscontrate irregolarità attinenti al mancato utilizzo del cd. “tappo antirabbocco” ed a profili legati alla tracciabilità ed etichettatura degli oli utilizzati per la preparazione dei pasti. In totale sono state rinvenute 392 confezioni irregolari di olio extra vergine di oliva. In 49 casi, attinenti ad irregolarità sanabili, è stato applicato l’istituto della DIFFIDA, con invito alla parte di regolarizzare l’inadempienza. Sono state, inoltre, elevate 14 sanzioni amministrative per un importo pari a 26.100 euro, con 6 sequestri, oltre ad una notizia di reato per frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti alimentari con segni mendaci.

L’attività posta in essere dal Corpo Forestale dello Stato della Toscana è nata con lo scopo di riportare l’attenzione su un tema molto sentito dai consumatori, quello dell’utilizzo del cd. “tappo antirabbocco” nelle confezioni di olio extra vergine di oliva proposte nei pubblici esercizi, a distanza di circa un anno dall’introduzione di tale obbligo normativo, previsto dall’art. 18  della Legge 30 ottobre 2014 n. 161 “Disposizioni in materia di qualità e trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini”. La citata disposizione di legge tende a tutelare in primo luogo il consumatore che si siede al tavolo del ristorante, il quale deve essere garantito rispetto al fatto che il contenuto della bottiglia di olio che si trova davanti corrisponda effettivamente a quanto dichiarato nell’etichetta della bottiglia stessa, soprattutto per quanto attiene alle informazioni relative alla categoria merceologica ed all’origine dell’olio. Talvolta, infatti, è stato verificato che in alcuni ristoranti continuano ad essere proposte ai clienti oliere completamente anonime, oppure confezioni etichettate e sigillate con tappi convenzionali, ma che presentano evidenti segni di reiterato riutilizzo.

forestaleLe attività ispettive poste in essere dal Corpo Forestale dello Stato della Toscana hanno evidenziato una situazione abbastanza positiva, in quanto circa il 73 % degli esercizi pubblici controllati sono risultati in regola con gli obblighi relativi all’utilizzo del cd. tappo antirabbocco. Tale dato deve comunque tenere conto del fatto che i controlli, per scelta strategica, sono stati effettuati a carico di strutture a vocazione turistico – ricettiva di livello medio-alto, e sono stati tralasciate le piccole osterie e trattorie situate nelle zone più marginali della nostra regione e lontano dai flussi turistici, dove sicuramente il livello di illegalità su questo tema è senz’altro maggiore.

Un elemento di criticità che è emerso dai controlli è dovuto al fatto che risultano presenti sul mercato “tappi antirabbocco” di varia tipologia costruttiva e che taluni di essi, benché dichiarati conformi alla normativa vigente dalla ditta produttrice, in realtà non presentano i requisiti di legge, in quanto risultano facilmente sostituibili manualmente con altri dello stesso tipo senza che ne sia manomessa l’integrità. Tali problematiche sono dovute al fatto che l’attuale sistema normativo non prevede un sistema di omologazione obbligatoria da parte di un Organismo pubblico, quindi si possono trovare sul mercato dispositivi di chiusura non sempre idonei e conformi ai requisiti di legge; circostanza che, tra l’altro, rischia di danneggiare gli operatori economici della ristorazione, i quali acquistano in buona fede bottiglie di olio dichiarate conformi alla normativa ma che in realtà non lo sono.

L’olio extravergine di oliva rappresenta un prodotto agroalimentare identificativo della cultura agricola del nostro Paese ed in particolare della Regione Toscana, oltre che un ingrediente di eccellenza nella tradizione gastronomica italiana, e come tale deve essere tutelato e valorizzato, anche attraverso mirate azioni di controllo nell’ambito dei segmenti critici della filiera, a garanzia dei consumatori e della regolarità del mercato.

La tutela dell’olio attraverso il “tappo antirabbocco” ha lo scopo di difendere, tramite il sigillo di qualità, il prodotto venduto e quindi il reddito e il territorio dai quali l’olio proviene; inoltre, con questa salvaguardia, si incentiva la conoscenza di un prodotto dalle straordinarie proprietà nutrizionali e sensoriali, educando i consumatori all’utilizzo di un prodotto agroalimentare realmente genuino. Il “tappo antirabbocco” rappresenta, inoltre, uno strumento di lotta alle contraffazioni, in quanto consente di consumare un prodotto che sia effettivamente corrispondente a quanto dichiarato in etichetta, e quindi può essere commercializzato ad un prezzo che rispecchia il reale valore del lavoro e delle tradizioni dei nostri agricoltori.-

 

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antirabbocco confezioni controlli corpo forestale olio tappo

ultimo aggiornamento: 23-12-2015


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