PIETRASANTA. Movimento 5 Stelle su gestione dei rifiuti: “E’ in corso una manovra di portata enorme intorno alla gestione dei rifiuti che coinvolge direttamente anche i cittadini di Pietrasanta e di cui in città si parla molto poco, quasi come se si preferisse tenere i cittadini all’oscuro della rivoluzione che si sta operando e che sta muovendo i suoi passi decisivi proprio in questi giorni.” scrive la sezione pietrasantina. E prosegue:

“Lunedì 28 Dicembre si è svolta a Pisa l’assemblea di Retiambiente SpA, una società di diritto privato, in cui dovrebbero andare a confluire tutte le aziende di raccolta e gestione dei rifiuti dei comuni delle provincie di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno.

Se leggendo questa notizia vi è venuto in mente il precedente di Gaia, una delle aziende partecipate meno amate dai cittadini, sappiate che questo sarà molto peggio. Sarà 6 volte più grande e potrebbe finire in mano di grandi aziende private.

Parliamo di una operazione che coinvolge circa 100 comuni, un affare da almeno 6 miliardi di euro.

La nuova società non sarà interamente pubblica, ma il 45% andrà in mano ad un socio privato, individuato tramite gara. Formalmente quindi la maggioranza della azienda resterà in mano pubblica ma quella quota di maggioranza del 55% è in realtà una proprietà suddivisa tra tutti i comuni che vi partecipano, quindi con esigenze diverse e consigli comunali in mano a partiti diversi. Il socio privato potrebbe trovarsi ad essere, de facto, il maggior azionista del nuovo gigante.

Ciascuno di noi ha avuto la propria esperienza con Gaia, pensate ora come potrà il cittadino interfacciarsi con questo nuovo colosso? Vi basti sapere che la nuova società, che ha già un capitale di 26 milioni di euro, non ha neppure un ufficio, ne aperto al pubblico ne privato, all’indirizzo indicato nei documenti ufficiali non corrisponde infatti nessun ufficio e l’azienda risulta sconosciuta.

I vari Sindaci partecipanti alla assemblea del 28 Dicembre hanno votato a favore dell’aumento di capitale. Con alcune eccezioni: il sindaco di Livorno, unico ad opporsi a questa operazione, avendo votato contro e denunciando alla Guardia di Finanza operazioni di dubbia legittimità.

Una manciata di altri sindaci, tra cui i nostri della Versilia Storica, hanno dato assicurazione che anche le rispettive municipalizzate finiranno nel calderone, Pietrasanta ha conferito l’equivalente di oltre 1 milione di euro di azioni di ERSU nella nuova società, solo pochi giorni fa.

In poche parole, abbiamo una sola municipalizzata che funziona: ERSU, per carità perfettibile anche quella, ma l’unica che ha un certo valore e non solo debiti e scegliamo di darla in mano ad un gestore unico, che a sua volta potrebbe finire in mano privata. E non ci vengano a raccontare che non si poteva fare in altro modo, perché sarebbe bastato votare contro, come ha fatto il Sindaco di Livorno.

Eppure i cittadini hanno ben capito, in questi anni di privatizzazione, che l’entrata del socio privato in una società pubblica non porta a vantaggi tangibili anche dove c’è concorrenza (a differenza quindi di questo caso specifico).
La volontà popolare quindi è, anche in questo caso, disattesa per seguire una linea politica che ha molti punti oscuri e poco trasparenti che anche questa amministrazione ha disconosciuto a parole, ma avallato nei fatti con l’approvazione in Consiglio Comunale il 24 dicembre, ma non ha partecipato il 28 per esprimere il proprio dissenso all’assemblea straordinaria ATO, lì dove aveva un peso differente esprimere parere contrario. A breve i cittadini ringrazieranno per le inevitabili variazioni (verso l’alto) della tariffa, dal momento che il socio privato si farà carico dei debiti multimilionari accumulati in decenni di mala gestione e derivati dai vari contenziosi legali con i gestori degli impianti.
Ancora una volta l’amministrazione Mallegni si uniforma alla generalità delle amministrazioni PD toscane, regalando la gestione rifiuti ad un partito che nel 2015 ha varato l’apertura di 9 nuovi inceneritori sul territorio nazionale dimostrando una gestione miope del futuro e della salute dei cittadini.”

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