VIAREGGIO. E’ dell’artista Lorenzo D’Andrea l’opera Carnevalotto 2016 che andrà ad arricchire la prestigiosa collezione d’arte esposta alla Cittadella. L’opera, olio su tavola, dal titolo “Futur Carnevalotto”, verrà presentata alla città sabato 6 febbraio alle ore 12 nelle sale del Museo d’arte contemporanea Carnevalotto. Ad illustrarla sarà lo stesso artista.

Futur Carnevalotto

Il riferimento ai simboli del Carnevale c’è. Burlamacco è ritratto. Ondina, figura femminile, è al centro della scena. L’oscurità sensuale e coinvolgente dei baccanali notturni è raffigurata. Il tutto riletto in chiave futurista, ma anche con una riflessione cubista. “Un futur cubismo”, come definisce la sua opera, Premio Carnevalotto 2016, Lorenzo D’Andrea. “Ricordo ancora con piacere la telefonata di Franco Bendinelli e Giuliana Saudino, con cui mi proposero di realizzare il Carnevalotto 2016 – spiega l’artista -. E se questa opera esiste lo debbo a loro”.

L’olio su tavola di Lorenzo D’Andrea è un giusto equilibrio tra futurismo e cubismo. Una sorta di “futur cubismo” come lo stesso autore ama definirlo. Ed è il frutto del legame che l’artista ha con il Carnevale di Viareggio. “Un legame che viene da lontano – racconta -. Ero uno studente di architettura a Milano e partecipai all’unica edizione in cui il Comitato Carnevale aprì il bando agli esterni”. Cioè a coloro che non erano costruttori di carri di professione. Lo stesso Elio Pardi, memoria storia del Carnevale di Viareggio, in uno dei suoi libri scrisse di questo giovane studente milanese che propose il bozzetto per un carro. “Ho ancora in mente alcuni particolari di questa costruzione – racconta Lorenzo D’Andrea – che se realizzata avrebbe dovuto avere materiali alternativi, avveniristici per l’epoca”. Ma il legame tra la manifestazione e l’autore del Premio Carnevalotto 2016 sta proprio nello stile, in parte futurista, scelto da D’Andrea. “Un omaggio che ho voluto fare a Uberto Bonetti che conoscevo personalmente – afferma – . Il suo Burlamacco è vicino al secondo futurismo, post Marinetti. La mia opera ha una certa influenza cubista”. Al centro dell’olio su tela una figura femminile, “una reinterpretazione di Ondina, al suo aspetto più trasgressivo, più carnale. Come è appunto la festa del Carnevale, quando trasgredire diventa obbligatorio”.

L’artista

Lorenzo D’Andrea è pittore e scultore. Nato a Lucca, classe 1943 ha studiato al Liceo Artistico di Carrara e poi al Politecnico di Milano. Inizia ad esporre nel 1961. Le sue opere arrivano nelle gallerie e nei musei di Milano, Roma, Amsterdam, Parigi, Lucerna, Bonn, Cracovia, Nizza. Celebri sono i suoi ritratti. Dipinge quelli di San Giovanni Paolo II, di Papa Francesco, Giulio Andreotti, Andrea Bocelli, Renato Guttuso, Gerry Scotti, Pietro Cascella. Sue sculture monumentali sono esposte a Lido di Camaiore, Sondrio, Portofino, Olbia, Golfo Aranci.

Il Premio Carnevalotto

La prima edizione del Premio Carnevalotto risale al 1987. Istituito dalla Fondazione Carnevale e dallo Studio Saudino, di anno in anno si avvale della preziosa collaborazione di insigni artisti che, per l’occasione, con le tecniche più varie ed in assoluta libertà, danno vita ad un’opera per premiare il carro del carrista primo classificato di ogni edizione del Carnevale. La Fondazione Carnevale con l’istituzione del Premio Carnevalotto, sin dalla sua nascita, ha voluto dare avvio alla costruzione di una collezione di opere d’arte contemporanea unica nel suo genere. Una collezione per la città, che dal gennaio 2012 è esposta al pubblico nella Sala Barsacchi, all’interno degli edifici della Cittadella del Carnevale. Il Museo Arte Contemporanea Premio Carnevalotto raccoglie i dipinti, le sculture, le grafiche ed i manifesti che dal 1987 ad oggi gli artisti hanno realizzato anche in vista di una possibile collaborazione con i carristi. Due esempi di fecondi rapporti fra questi possono essere la scultura in cartapesta eseguita da Gianni Dova (“Ranforinco”, 1991, opera realizzata in cartapesta) ed il recente carro/scultura costruito da Luca Bertozzi su progetto di Aldo Spoldi (“Il mangiatore di mondi”, 2011). Il primo artista coinvolto nelle vicende del Premio fu Giò Pomodoro.

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