Carnevale: stesso vestito, 60 euro di differenza. Polemica su un carro

VIAREGGIO. Il vestito, un variopinto pagliaccio giallo e fucsia, è più o meno lo stesso: cambiano solo alcuni dettagli come la fantasia (a pois uno, a fiori l’altro), il fiocco e le dimensioni del cappello. Cambia, soprattutto, il prezzo – 30-35 euro in un caso, addirittura 95 nell’altro. A scoprirlo sono stati alcuni figuranti del carro di Massimo Breschi.

Tutto nasce da una foto pubblicata sul gruppo Facebook (chiuso) a cui sono iscritte le maschere che sfileranno sulla costruzione: l’immagine mette a confronto il costume in vendita su Internet a 34,99 euro – ma c’è chi dice di averlo visto addirittura a 29,90 euro in un negozio di giocattoli della zona – con quello del carro di Breschi (pagato 95 euro). Sono molto simili, per non dire quasi uguali, sottolineano molti figuranti: si differenziano solo per la fantasia del vestito, delle maniche e della fascia del cappello. Il modello, la giacchetta e le calze sono identici.

“Non mi venite a dire che il vestito vale la cifra che abbiamo pagato”, “Non ho parole: per un pezzo di stoffa 95 euro”, “Ogni anno c’è la polemica sul vestito, sul prezzo, sulla qualità: se non iniziamo a fare qualcosa di concreto rimane sempre una polemica”: sono alcuni dei pensieri manifestati sul gruppo. Altri contestano la qualità di alcune calze fornite.

E c’è chi ha ricordato che, oltre ai 95 euro del costume, ha dovuto sborsare anche 27-30 euro di biglietto cumulativo a causa del limitato numero di tessere d’ingresso concesse dalla Fondazione Carnevale a ogni singolo carrista.

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