VIAREGGIO. Avrebbero preferito rimanere fermi ai box per questa prima domenica di Carnevale. E invece, tra diplomazia e malumore, anche i carristi sono scesi in campo sfidando pioggia e vento.
“Capisco il desiderio di uscire visto il pubblico numeroso sui viali a mare – ha commentato Edoardo Ceragioli – ma non c’è stata la sensibilità di capire le nostre problematiche e la nostra posizione. Lo spettacolo che abbiamo regalato al pubblico è a metà, il carro non ha lavorato a pieno, la pioggia appesantisce i movimenti e temiamo le raffiche di vento”.
Anche i costruttori dei carri piccoli, questa mattina, nel corso della riunione con i vertici della Fondazione Carnevale non hanno appoggiato la decisione del Commissario, Stefano Pozzoli di fare questo primo corso nonostante Giove Pluvio sembrasse non dare tregua.
“Stamattina non volevo uscire – racconta Jacopo Allegrucci – il debutto con il tempo brutto non è certo dei migliori. Il commissario Pozzoli ci ha creduto e devo dire che l’ha indovinata, per buona parte del corso non ha piovuto. Purtroppo però un corso senza maschere è un corso triste. Speriamo di vederle la prossima domenica”.
Oltre allo spettacolo a metà e ai pochi figuranti sui viali a mare, quello che più non convinceva i carristi era la mancanza di sicurezza in caso di pioggia e soprattutto di vento forte.
“Sfilare è stato un rischio – spiega Luciano Tomei – ma la Fondazione ha deciso di provarci lo stesso e abbiamo rispettato la loro volontà”.
Dello stesso parere Emilio Cinquini. “Ci siamo mossi con moderazione e occhio per la sicurezza. Non eravamo d’accordo ma ha fatto tutto il signor Pozzoli che è il padrone del Carnevale.