VIAREGGIO. Lieto fine dopo il misunderstanding: circa una settimana fa raccontavamo del caso dell’autore del Vernacoliere, Federico Maria Sardelli, che se l’era presa per una presunta “lesa maestà” sull’utilizzo di un suo disegno, stampato e venduto su una maglietta dell’associazione “Cani Gonfi”.
La tempesta sui social aveva fatto presagire il peggio (anche a noi), mentre nel giro di poco l’associazione no-profit rende noto che l’autore è sceso a più miti consigli nei loro confronti.
“Cani Gonfi” prende il nome proprio da un personaggio di Sardelli e a lui l’associazione aveva chiesto “un logo”, che prontamente era stato disegnato ed elargito.
La questione del “diritto d’autore” è sempre delicata e scivolosa, ma in questo caso la proprietà intellettuale di Sardelli (il personaggio rappresentato) è stata applicata su magliette vendute per beneficenza, e non appena lo ha saputo, l’autore ha ritrattato l’uscita perentoria fatta su Facebook in prima battuta.
Da parte sua, l’associazione no-profit tiene a “render pubblico quanto ridimensionato fra le parti in privato. La polemica è stata innescata da alcuni fans, non è stata chiusa per semplice benevolenza della presunta parte lesa – che poi ci ha contattati privatamente – ma teniamo a rimarcare il nostro operato limpido nei confronti di un’associazione,”Ink for charity” (anche lei ingiustamente accusata), per il quale abbiamo messo in piedi l’iniziativa del Rione Darsena”
In questo senso, ci uniamo all’idea lanciata come chiosa dai Cani Gonfi di un invito rivolto al Maestro Federico Sardelli al prossimo Rione Darsena (che si svolgerà dal 19 al 21 febbraio).
Da questo “incidente” potrebbe nascere un’occasione unica e – perché no – magari la prima di una serie per unire i due mondi dell’eccesso, della satira e dello sberleffo come quello livornese e viareggino.
