PIETRASANTA. Pietrasanta capitale mondiale della lavorazione artistica del marmo. Ha la più alta concentrazione di botteghe e laboratori d’Italia, davanti a Carrara, e persino Milano e Roma. A rivelarlo, anche se in realtà si tratta di una conferma (l’ultima indagine risale ad un anno fa), è il sito di informazione specializzatoMarmoNews che ha pubblicato un’analisi del settore a livello nazionale. Pietrasanta è al top per densità di botteghe e laboratori non è, in realtà, una novità. “Il sostegno alle imprese artigiane e agli artisti che ci scelgono tutti i giorni è la missione di questa amministrazione. – ha commentato lo studio il Sindaco,Massimo Mallegni – Tutti insieme dobbiamo e possiamo continuare a meritarci un primato mondiale che fa di Pietrasanta la capitale della lavorazione. Ciascuno deve fare la sua parte: l’amministrazione deve mettere in condizioni le imprese di lavorare intervenendo su burocrazia, tasse e sicurezza, e questo lo stiamo facendo, le imprese devono investire per creare posti di lavoro ed economie di filiera. Poter spendere, a livello internazionale, un marchio Pietrasanta oggi, in un mercato sempre più difficile e globalizzato, significa avere una marcia in più. Nel mondo, non solo gli artisti e gli addetti ai lavori, sanno che qui ci sono laboratori ed artigiani unici, professionalità eccellenti, qualità delle lavorazioni introvabili. Sono consapevoli della nostra cultura artigiana. Pietrasanta deve guardare al mondo e parlare con il mondo. Non dobbiamo crogiolarci sui primati ma continuare a lavorare”.

Nel comprensorio apuano i laboratori artistici del marmo e di altre pietre assommano a circa 159 unità imprenditoriali attive nel 2015, di queste 8 ubicate in provincia di La Spezia, di cui la maggioranza nel comune di Ortonovo, 57 nella provincia di Massa-Carrara, dove il comune leader è appunto Carrara con 37 laboratori artistici, segue Massa con 16 e la Lunigiana con 4. La concentrazione maggiore si trova – come rivela lo studio – nella provincia di Lucca, con ben 94 laboratori attivi di cui la quota maggiore è presente a Pietrasanta, che raffigura con 62 attività, il comune più rappresentativo del settore, non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Nemmeno comuni delle dimensioni di Roma e Milano ottengono i valori di Pietrasanta che può essere considerata, da questo punto di vista, una vero centro di eccellenza a livello mondiale. Sempre nel territorio lucchese incontriamo il comune di Seravezza con 13 attività. Se la leadership apuana ed in particolare versiliese risulta evidente per il numero di laboratori artistici attivi, lo è meno – si legge nello studio – per i livelli occupazionali, difatti il numero di addetti nelle attività del distretto veneto risulta mediamente più elevato, si tratta di 446 addetti totali a fronte di 340, a testimonianza di una presenza di laboratori artistici più strutturati con una presenza media di addetti intorno alle 3,6 unità a dispetto delle 2,1 delle attività del comprensorio apuo-versiliese. Il dato più significativo resta comunque quello della concentrazione delle attività legate alla lavorazione artistica del marmo, e di pietre affini, nel comune di Pietrasanta, comune leader nella graduatoria nazionale, seguito, come abbiamo già detto, da Roma, Milano, Firenze e Carrara. Considerando che i grandi comuni citati risentono comunque della presenza di attività artistiche legate anche ad altre pietre ed ai mosaici, si può affermare che la concentrazione a Pietrasanta e Carrara delle maggioranza dei laboratori artistici lapidei, rende il territorio apuano centrale a livello nazionale e internazionale: un punto di forza che troppo spesso viene dimenticato e che troppo spesso non è oggetto delle necessarie attenzioni nelle scelte strategiche per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Non mancano comunque le note dolenti riguardanti un settore dalle ampie possibilità di miglioramento, in primis, l’elemento più preoccupante può essere rappresentato dalla poca presenza di imprenditori giovani, ovvero con meno di 35 anni, che risulterebbero essere solo l’8% del totale del comparto. Un dato questo su cui l’intera comunità politico-economica locale dovrebbe riflettere con attenzione, pena la potenziale perdita nel medio periodo di un patrimonio di saperi e di capacità, e di tradizioni lavorative, di inestimabile valore

Il primo cittadino ha le idee chiare su come “conservare” il primato mondiale: “partendo dalla scuola e dalla formazione, dai giovani e dalle botteghe. Dobbiamo ridare al Liceo Artistico una sede adeguata, con la priorità di riaprire quelle attualmente chiuse, coinvolgendo il Centro Arti Visive nella specializzazione che dovrà diventare la nostra Università. Lo studio è un elemento importante, ma è decisiva l’esperienza delle manualità e della fatica. Questa è la missione più difficile che abbiamo davanti: riconquistare credibilità nella formazione e trasformare Pietrasanta non solo nella capitale della lavorazione ma anche della formazione. Non farlo significherebbe depauperare tutto il lavoro, gli investimenti ed i sacrifici che artigiani ed enti hanno fatto in questi anni per portare Pietrasanta dove è oggi”.

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ultimo aggiornamento: 16-02-2016


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