SERAVEZZA. L’assessore all’urbanistica Valentina Salvatori difende con forza la bontà del Regolamento Urbanistico e delle scelte progettuali che stanno dietro alla pianificazione territoriale del Comune di Seravezza.

“Un progetto di tutela e valorizzazione del territorio, fortemente orientato al recupero piuttosto che all’occupazione di nuovo suolo e improntato – attraverso lo strumento della perequazione urbanistica – alla ricerca di soluzioni concrete alle esigenze della comunità, in termini di recupero al patrimonio pubblico di nuova viabilità (anche ciclo-pedonale), parcheggi, aree a verde, alloggi di edilizia residenziale.
Diverse le previsioni attuate, molte le varianti e i piani attuativi portati in consiglio comunale in questi anni. Solo tra i più recenti, il piano di recupero della Rupe di Corvaia, il piano attuativo d’iniziativa privata dell’area Henraux Querceta e il Piano particolareggiato del Capoluogo, appena adottato. A questi, si aggiungano altri piani attuativi come quello per la realizzazione del nuovo centro civico della parrocchia in Piazza Europa a Ripa e diversi Piani di Recupero, tra cui due in montagna, per il cambio di destinazione del patrimonio edilizio esistente.
Nell’area artigianale, diversi i comparti partiti in questi anni – tra i quali l’area General, di particolare rilievo per le cessioni di aree pubbliche – e altri in corso di attuazione.
Tra le opere in perequazione o a scomputo degli oneri concessori, solo per fare alcuni esempi, la Casa dei Giovani e il parco olivato Ilaria Alpi in Via delle Contrade, Piazza Pertini e il nuovo collegamento con Piazza Matteotti a Querceta, la Piazzetta Giò Pomodoro, Piazza Claudio Sacchelli in Via Catene, la nuova palestra del Frasso e il secondo lotto della pista ciclabile di via Federigi (i cui lavori partiranno nella seconda parte dell’anno), oltre a diversi parcheggi e parchi pubblici.  Nel 2015, in particolare, si è segnalata un’evidente e incoraggiante ripresa degli interventi, con un incasso di 800 mila euro di oneri di urbanizzazione e opere a scomputo e in perequazione per il valore di un milione di euro”.

L’assessore prosegue: “Il numero di varianti e piani attuativi approdati in questi anni in Consiglio comunale (oltre settanta tra adozioni e approvazioni), ben rappresentano come l’approccio che l’Amministrazione ha avuto nei confronti del Regolamento Urbanistico sia sempre stato elastico, consapevoli della necessità di tener conto di eventuali problematiche o nuove esigenze emerse, e soprattutto convinti della necessità di saper cogliere con prontezza nuove opportunità (si pensi alla variante per la creazione del nuovo centro commerciale di via Emilia).
Da ultimo, è stata portata in adozione nel Consiglio comunale della scorsa settimana la Variante per i lotti liberi BL, con la quale sono state prese in considerazione 30 aree edificabili non attuate, con rimodulazione dei parametri perequativi. La variante è frutto di un lavoro di confronto con i titolari dei terreni interessati e costituisce un’anticipazione del nuovo Piano Operativo che il Comune di Seravezza dovrà adottare nei prossimi anni”.

“In questo senso – conclude Valentina Salvatori – l’attività del settore è stata sempre intensa, e mai è mancata la disponibilità al dialogo con cittadini e tecnici. Il metodo della partecipazione è stato il motore principale e una fonte importante di acquisizione delle conoscenze alla base della progettazione, a partire dalla redazione del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico, fino ai più importanti Piani di recupero approvati in questi anni. Da anni è costituito un Tavolo delle professioni tecniche, che si confronta sulle questioni edilizie. Frutto di questo tavolo, oltre alla redazione del Regolamento edilizio, è stata anche la Variante per il recupero abitativo dei sottotetti, approvata poco dopo l’emanazione della legge regionale che lo prevedeva. Nel ripensare alla nuova strumentazione urbanistica, che dovrà tener conto della nuova legge regionale, del Piano paesaggistico e delle normative nazionali, occorrerà far tesoro dell’approfondito patrimonio di conoscenza del territorio maturato in questi anni: un territorio complesso, con le sue fragilità sotto il profilo del rischio idrogeologico in collina e idraulico in larga parte della pianura, e altrettanto ricco di risorse sotto il profilo paesaggistico, ambientale e storico – sul quale insistono il Parco delle Alpi Apuane e un sito Unesco – che necessita di essere progettato e curato con la massima cura e attenzione”.

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ultimo aggiornamento: 11-03-2016


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