VIAREGGIO. «Sono passati più o meno 9 mesi da quando questa Amministrazione è al governo della città. Mesi di lavoro intenso che hanno visto tutti, assessori e consiglieri di maggioranza, misurarsi con una situazione grave che per troppo tempo era stata letteralmente ignorata. 

Da subito siamo andati dritto al cuore del problema: ci siamo fatti un quadro ben definito e abbiamo deciso, senza attendere oltre, cosa fare e come intervenire per salvare la città di Viareggio da un naufragio che sembrava ormai inevitabile. Abbiamo quindi intrapreso un percorso che puntava alla salvaguardia dei servizi e dei posti di lavoro, completamente condiviso con le organizzazioni sindacali.

 

Ad oggi abbiamo quasi completato la riorganizzazione della macchina comunale per renderla più snella ed efficace, abbiamo garantito la governance unitaria delle partecipate, che vede impegnati un assessore delegato e il sindaco in prima persona, e abbiamo messo mano alla loro riorganizzazione aprendo materialmente i cassetti dai quali il dissesto è nato e si è accresciuto.

 

Cassetti che, nonostante i grandi proclami, in molti avrebbero preferito tenere invece ben chiusi, facendo finta di niente, continuando ad ignorare la grave crisi non solo economica ma anche sociale che ha sconvolto la città e continuando a rimandare decisioni che invece dovevano esser prese, non ora ma anni fa.

 

Una crisi che non ha risparmiato le istituzioni le quali, pur di non scoperchiare il vaso di Pandora, hanno tenuto la testa sotto la sabbia, navigando a vista, giorno dopo giorno, senza un’idea comune, senza un programma compiuto.

 

Questa Amministrazione è diversa. Non attende, non temporeggia ma si assume le proprie responsabilità e prende decisioni, attentamente ponderate e studiate nei minimi particolari.

 

Dopo soli 9 mesi, con gli atti che porteremo lunedì all’approvazione del Consiglio comunale, andremo a cambiare il volto di Viareggio.

 

Il primo atto che andremo ad approvare sarà la razionalizzazione delle società partecipate, obbligatoria per legge e per la quale la scadenza era fissata al 31 marzo 2015.

 

La razionalizzazione delle partecipate va di pari passo con l’adozione di un controllo analogo sulle Partecipate – atto del tutto inesistente fino ad oggi tra le carte del Comune – talmente stringente che qualora le aziende non dovessero attenervisi, subirebbero la revoca dei servizi affidati: in sostanza mai più una Viareggio Patrimonio.

 

Poi l’approvazione del piano industriale di MoVer che cambia aspetto alla società che non dovrà più solamente “tappare le buche” ma dovrà portare a termine 4 mission diverse: cura delle rete viaria, delle aree di sosta, della pubblica illuminazione e uno sguardo all’ambiente e al miglioramento della qualità della vita delle persone, attraverso lo sviluppo della mobilità dolce.

 

Infine la trasformazione di Asp da azienda speciale a società in house providing srl: alla nuova azienda, oltre alle attuali competenze, verranno trasferiti sia il servizio pubblico locale dell’emergenza abitativa che quello sull’attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi e delle altre entrate.

 

Andiamo in sostanza, verso la creazione di quattro grandi aree che si occuperanno di mobilità, persona, ambiente e cultura: si chiude con lunedì un primo percorso che verrà completato rinnovando le società che si occupano di ambiente, quindi Sea, e le due fondazioni Carnevale e Pucciniano.

 

E mi aspetterei, intorno a questi atti, un largo consenso, perché la questione non è politica ma tecnica e sono nati da un attento studio non solo del sindaco e degli assessori delegati, ma anche degli uffici comunali e di professionisti seri e competenti. Niente è lasciato al caso: non intendiamo sommare precarietà alla precarietà o semplicemente spostare da un cassetto all’altro debiti e creditori.

 

Il nostro obiettivo non è galleggiare senza meta solo per rimanere al timone di una barca alla deriva, ma è quello di fare il bene della città: mantenere i servizi e salvaguardare l’occupazione, due punti che erano i pilastri portanti del nostro programma elettorale. Il tutto nel pieno rispetto degli equilibri economico-finanziari.

 

In questi anni si è solo rimandato e preso tempo mentre Viareggio affondava in un mare di debiti. Noi facciamo l’esatto contrario. Risaniamo e decidiamo per il bene della città e dei cittadini. Viareggio ce la farà».

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