SANT’ANNA DI STAZZEMA. E’ stata grande l’emozione per Gabriele Heinecke nel ricevere la Cittadinanza Benemerita del Comune di Stazzema. Il Consiglio Comunale si è riunito sabato 19 marzo a Sant’Anna di Stazzema, nel Museo Storico della Resistenza, ed ha deliberato all’unanimità l’importante onorificenza per l’avvocatessa tedesca che, per oltre 10 anni, si è adoperata in Germania, prima a Stoccarda poi ad Amburgo, per aprire il processo relativo alla strage di Sant’Anna di Stazzema contro i criminali nazisti che uccisero 560 innocenti la mattina del 12 agosto 1944.
L’intervento di Gabriele Heinecke
Le sue parole nei confronti della giustizia tedesca, in particolare quella del Baden-Württemberg (il Land in cui si trova la Procura di Stoccarda), sono state dure come macigni. L’avvocato Heinecke ha tracciato un excursus ripercorrendo la sua esperienza, ricordandone le tappe principali ed evidenziando la grande difficoltà incontrata per ottenere verità e giustizia in Germania sulla strage di Sant’Anna. Una giustizia che in Italia è arrivata, seppur tardivamente, con la sentenza del Tribunale Militare di La Spezia del 2005 con la condanna all’ergastolo in contumacia per dieci delle SS colpevoli del massacro. “Quella sentenza in Germania fu simile ad un colpo di fulmine”- ha ricordato Heinecke. “Dopo 60 anni dal termine della Seconda Guerra Mondiale, dei soldati tedeschi venivano condannati all’estero per crimini nazisti. La società tedesca si chiese: perché sono stati condannati in Italia e non in Germania?”. Heinecke racconta che il Procuratore di Stoccarda, Häußler (incaricato fin dal 2002 per il procedimento istruttorio sul caso di Sant’Anna), la definì “uno sparo all’altezza dei fianchi”. “Mentre mi trovavo a La Spezia il 22 giugno 2005, quando fu emanata la sentenza, ho visto le reazioni dei superstiti e dei familiari delle vittime. Sono rimasta profondamente colpita vedendo che queste persone si sentivano sollevate e soddisfatte”. La giustizia in Italia era arrivata, 61 anni dopo la strage. “Tornata in Germania feci domanda, sui incarico di Enrico Pieri per la visione degli atti giuridici. Telefonai al Procuratore Häußler il quale dichiarò che la sentenza non era in linea con la giurisdizione tedesca in quanto non era stata dimostrata la crudeltà individuale degli imputati come caratteristica peculiare di un assassinio, aggiungendo che non avrebbe formulato un’accusa per assassinio”. Da quel momento Gabriele Heinecke non riuscì più a dialogare con il Procuratore. Le fu negata la richiesta avanzata presso il Tribunale di Stoccarda di visionare gli atti del processo e le spese per la controversia furono attribuite al suo assistito, ossia Enrico Pieri, superstite della strage di Sant’Anna nella quel furono uccisi tutti i suoi familiari. “Passò un anno prima che potessi finalmente prendere visione degli atti, nel giugno 2006. Fu chiaro che dopo la sentenza di La Spezia niente era stato fatto per portare avanti le indagini: perfino nel caso di Ludwig Göring, che già nel 2004 aveva confessato di aver assassinato con la mitragliatrice circa 25 donne da una distanza di 5 metri, non era stata formulata un’accusa”. L’avvocatessa tedesca non si scoraggia, nonostante le difficoltà. “Nella primavera del 2007 ho richiesto nuovamente di visionare gli atti e solo dopo la mia minaccia di richiedere un procedimento forzato davanti al Tribunale, il signor Häußler mi ha fatto sapere che potevo andare a Stoccarda per consultare i documenti: nel marzo del 2007 passai una giornata di lavoro in un corridoio della Procura di Stoccarda, pieno di spifferi. Mi dissero che non c’erano stanze libere e mi misero a disposizione un tavolino, una sedia sgangherata e uno scaffale, tra macchina del caffè e cancelleria. Gli atti erano in uno stato caotico, non erano stati raccolti in ordine cronologico per cui era quasi impossibile orientarsi. Non si trovavano indicazioni su determinate procedure delle indagini. Questo metodo per ostacolare il mio lavoro è stato costantemente praticato fino all’archiviazione delle indagini, avvenuta il 26 settembre 2012”. L’elemento chiave dell’archiviazione è contenuto nel provvedimento, come ricorda Gabriele Heinecke : “gli imputati per il caso di Sant’Anna non potevano essere accusati di assassinio perché non si poteva dimostrare la particolare crudeltà individuale dell’omicida, in base alla quale il codice penale della Repubblica Federale Tedesca definisce un omicidio aggravato che non cade in prescrizione”. Nel 2014 la Corte di Appello di Karlsruhe, su richiesta di Enrico Pieri, annulla l’archiviazione trasferendo il caso alla Procura di Amburgo dichiarando che “in base alle prove testimoniale di La Spezia, risulterebbe più che probabile una condanna in Germania”. Ad Amburgo, però, le aspettative vengono deluse: dopo la perizia geronto-psichiatrica su Sommer, nel maggio 2015 venne archiviato il procedimento. Sommer veniva definito incapace di affrontare un processo.
Gabriele Heinecke ha evidenziato alcune contraddizioni della società tedesca contemporanea, in particolare per quello che riguarda i crimini del passato. “Non c’è interesse verso questo argomento: generazioni intere di studenti non hanno imparato niente nelle lezioni di storia sui crimini tedeschi. Mettere sotto silenzio i crimini è stato l’elemento caratterizzante della storia del dopoguerra in Germania. Sono contenta e felice di avere interrotto un poco, insieme a voi, questo silenzio”.
Il Sindaco Maurizio Verona e il Consiglio Comunale
Dopo il voto unanime del Consiglio Comunale, il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha conferito a Gabriele Heinecke il Diploma di Cittadino Benemerito del Comune di Stazzema per “il suo impegno di oltre 10 anni affinché anche in Germania potesse essere fatta verità e giustizia per le vittime di Sant’Anna di Stazzema. La sua azione non si è fermata di fronte agli ostacoli procedurali per fare in modo che anche un Tribunale Tedesco giudicasse coloro che già la giustizia italiana aveva riconosciuto come colpevoli. La sua grande professionalità alimentata da una spiccata umanità, dalla passione per il diritto e la verità , oltre che da un invincibile senso della giustizia, ha guidato la sua azione legale, ma anche il suo impegno di diffusione, in particolare tra i giovani , della vicenda di Sant’Anna di Stazzema, rendendo onore ai superstiti e alle vittime del 12 agosto 1944 che hanno trovato in lei quello spirito di giustizia e fratellanza che costituisce il fondamento della nuova Europa dei popoli che auspichiamo”. Il Sindaco Verona ha ringraziato Heinecke . “Il primo merito di questo riconoscimento è alla persona, prima che alla professionista. L’ho incontrata più volte e ho avuto modo di apprezzarne le qualità professionali e personali, per come si è rapportata da sempre con i nostri superstiti, con la nostra storia. Il suo impegno è stato enorme, ha lavorato con grande tenacia e determinazione adoperandosi affinchè fosse fatta giustizia per Sant’Anna di Stazzema anche nel suo paese, coinvolgendo la cittadinanza tedesca e l’opinione pubblica. Insieme a lei abbiamo tenuto un dibattito a Berlino, avendo così modo di riscontrare che in Germania c’è sensibilità verso Sant’Anna di Stazzema. E’ fondamentale trasmettere la nostra storia alle nuove generazioni, facendo capire che questi criminali che sono stati condannati in un paese europeo, l’Italia, non hanno avuto nemmeno un processo in un altro paese della stessa Europa, la Germania”. Per l’opposizione è intervenuto Baldino Stagi di “Luce a Stazzema”. “Grazie all’avvocato Heinecke per tutto quello che ha fatto, lavorando in silenzio, con umiltà, senza chiedere nulla: una lezione importante per tutti noi. Ci scusi, avvocato, se a volte siamo stati assenti e se non abbiamo saputo sostenerla in modo adeguato”. Stagi ha ricordato che nel 2015 “Luce a Stazzema” avanzò la proposta di cittadinanza onoraria a Gabriele Heinecke, accolta dal sindaco Verona, auspicando un provvedimento analogo per Maren Westermann.
Il Procuratore Marco de Paolis
Alla cerimonia era presente anche Marco de Paolis, Procuratore Militare di Roma e cittadino onorario del Comune di Stazzema. “Le difficoltà che ha incontrato Gabriele Heinecke in Germania le incontrai anche io in Italia”- commenta De Paolis. “Non dobbiamo scordarci cosa è accaduto in Italia: noi italiani siamo andati a bussare, giustamente, in Germania, perché venissero processati i responsabili della strage e venisse fatta giustizia. Ma avevamo la coscienza sporca: eravamo gli stessi italiani che per decenni hanno negato, in Italia, quella giustizia che pretendiamo dagli altri. Quindi eravamo ancora più in difetto di loro. In Italia si sono perpetrate profonde ingiustizie: sono pochi i processi che si sono celebrati sulle strage nazifasciste dopo il 1994, l’anno del rinvenimento dell’Armadio della Vergogna, una ventina in tutto su centinaia di episodi. L’unica comunità che ha cercato giustizia in Germania è proprio quella di Sant’Anna. Il vero miracolo è stato quello di dare, anzi di dire, dopo 60 anni, che tra i carnefici della strage c’erano anche i dieci che abbiamo condannato”.
Enio Mancini e la consegna dei fiori da parte delle sorelle Pardini
Enio Mancini ha ringraziato Gabriele Heinecke per il suo impegno a nome di tutti i superstiti e dei familiari delle vittime, ricordando altre due donne tedesche che tanto si sono adoperate per Sant’Anna: la giornalista Christiane Kohl (già cittadina onoraria) e la musicista Maren Westermann che realizzò l’Organo della Pace, collocato dal 2007 a Sant’Anna di Stazzema per la quale Mancini auspica la Cittadinanza benemerita del Comune di Stazzema. Al termine della cerimonia, le sorelle Pardini hanno consegnato ad una commossa Gabriele Heinecke un mazzo di rose ed una toccante poesia.