VIAREGGIO. “Il Partito Comunista – federazione della Versilia – in merito ai recenti drammatici fatti di cronaca legati alla microcriminalità e non, che si susseguono con regolarità a Viareggio, ritiene che l’unica voce intelligente, fuori dal coro, è stata quella di un gruppo di persone che per tutta risposta ad un’aggressione subita da una giovane donna nel sottopasso della stazione, ha deciso di iniziare a frequentare luoghi oramai abbandonati a se stessi. Solo un caffè in compagnia e tanta voglia di riappropriarsi, come comunità, della propria città”. Lo scrive il Partito Comunista della Versilia.

“Meglio tacere onde evitare di lasciarsi trascinare nell’astiosa quanto inutile discussione che, in casi come questi si sviluppa. Da una parte la destra che non perde certo l’occasione per strumentalizzare la situazione contro l’immigrazione ignorando l’origine economica e sociale del problema; dall’altra una sinistra radicale che finisce per fare da contraltare sostenendo l’esatto contrario.

Sì, perché, a volte, tacere quando non si possono fornire nell’immediatezza soluzioni adeguate è la cosa più intelligente la politica possa fare. Un fatto è certo: a Viareggio regna un diffuso senso di profonda insicurezza tanto in zone ritenute da tempo critiche come la pineta e la stazione, quanto in quelle ritenute da sempre “tranquille”. Che fare quindi? Ben vengano analisi e tavoli vari purché, nei suddetti, si affronti l’argomento scevri da ogni strumentalizzazione in un senso e nell’altro e che si giunga a soluzioni reali e soprattutto sostenibili, pratiche ed utili e che tengano conto di tutte le contraddizioni create ad arte a livelli ben più alti di quelli locali.

In fondo la paura è il modo migliore da sempre per ottenere consenso”.

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ultimo aggiornamento: 22-03-2016


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