BRUXELLES. Scampati dalla tragedia di Bruxelles, sopravvissuti agli attacchi terroristici che hanno causato 34 morti e oltre 200 feriti. Una degli italiani rimasti illesi, per fortuna, dalla follia omicida che si è scatenata oggi in Belgio è Eleonora Valeria Ciocci, originaria dell’alta Versilia. Col compagno Roberto Bolea e il loro figlio si trovavano nell’aeroporto della capitale belga proprio nel momento dell’esplosione. Hanno visto morire e rimanere ferite decine di persone. Loro per fortuna però possono ancora raccontarla, anche il ricordo di questa giornata resterà per sempre stampata nelle loro teste. E ora, con ansia, sperano solo di tornare a casa quanto prima.

A racconta la cosa è la stessa donna, ai suoi amici (noi non siamo, per ora, ancora riusciti a contattarla direttamente). “Ci hanno messi in un hangar – racconta Eleonora, ancora sotto shock – ma non dovrebbero farci dormire qua”.

La donna sottolinea l’organizzazione efficiente del post-emergenza. “Ci hanno dato coperte cibo e acqua”. Ma il pensiero, nel messaggio inviato all’amica, va agli interminabili istanti di panico del momento dell’attentato, quando per poco non sono rimasti travolti dal crollo di una parte del tetto della struttura. “Siamo ancora scioccati – dice – perché la prima esplosione è stata proprio dietro Roberto. Ci siamo spaventati per il bambino, vedendo crollare il tetto. Per oggi l’aeroporto rimane chiuso, non dovrebbero farci dormire qui ma stanno cercando delle soluzioni. Forse domattina alle 6 riprenderanno i voli. In questo momento ovviamente vogliamo solo il bene del bambino, e tornare a casa sani e salvi”.

Dal Belgio la vicinanza di amici e parenti si è fatta sentire. “Grazie a tutti per la vicinanza grazie per i messaggi e grazie per l’aiuto che ci state dando da lontano”.

 + leggi la testimonianza di Eleonora a Versiliatoday

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ultimo aggiornamento: 22-03-2016


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