MASSAROSA. “Sono passata accanto ad una macchina parcheggiata sul ciglio della strada ed ho sentito un colpo. Ho guardato il mio specchietto ma non era nemmeno piegato e mia figlia dietro insisteva che il colpo era stato nel suo sportello. Non mi sono fermata perché ero più che convinta di non aver picchiato in quella macchina e ho pensato ad un sasso rimbalzato”.

 Inizia a Bozzano, nel parcheggio di un supermercato, il tentativo di truffa. Ne doveva essere vittima una signora, che viaggiava in auto con sua figlia. Peccato, per il truffatore, che la donna ha sentito subito odore di bruciato.

 

“A Quiesa – racconta la donna sui social – mi sono ritrovata la stessa auto, una polo nera, dietro di me che mi suonava. Ho accostato e il tizio con modi gentili e accento meridionale mi ha detto che gli avevo rotto lo specchietto. Io lì per lì credevo ancora nella sua buona fede. Poi è uscito mio marito da casa e mentre io dicevo che preferivo fare il CID e il tizio insisteva che si poteva fare tra noi tanto era un danno da poco, mio marito gli ha detto che uno specchietto così costa anche 300€. Quando ha capito che non avrebbe preso soldi ha detto che lavora in una ditta di auto e che l’avrebbe fatto passare come un danno sul lavoro perchè anche lui è padre di famiglia e capisce…e gli scocciava farmi fare con l’assicurazione ecc”.

Bene ha fatto la donna a pretendere il cid. In questi casi, comunque, è sempre bene rivolgersi ai carabinieri o alla polizia municipale, per togliersi subito di mezzo eventuali truffatori.

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ultimo aggiornamento: 24-03-2016


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